ZŌ CENTRO CULTURE CONTEMPORANEE Soundtrack Residencies 2.0, da Zō si imparano i meta-linguaggi delle colonne sonore contemporanee

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ZŌ CENTRO CULTURE CONTEMPORANEE Soundtrack Residencies 2.0, da Zō si imparano  i meta-linguaggi delle colonne sonore contemporanee

COMUNICATO STAMPA

Dopo il lungo stop dovuto alla pandemia, la stagione delle riaperture accoglie la fase finale del progetto di Zō Centro culture contemporanee di Catania, sostenuto dal Ministero della Cultura e dalla Siae nell’ambito del programma #PerChiCrea, e riservato a sei compositori e musicisti siciliani under 35 interessati ad approfondire l’ambito dei meta-linguaggi per creare colonne sonore per audiovisivi. Tre i giorni finali di workshop (dall’11 al 13 giugno, tutor Paolo Angeli), e due (il 19 e il 20 giugno) quelli dedicati alle performance dal vivo dei compositori-musicisti selezionati

www.zoculture.it

 Dopo un anno abbondante di stop a causa delle restrizioni dovute agli effetti della pandemia, la nuova stagione delle riaperture accoglie la fase finale di SoundTrack – Residencies 2.0, il progetto formativo di Zō Centro culture contemporanee di Catania (unico organismo di programmazione multidisciplinare in Italia riconosciuto dal Ministero della Cultura), realizzato con il sostegno del Ministero e della Siae nell’ambito del programma #PerChiCrea. Il progetto è riservato a sei compositori e musicisti siciliani under 35 con esperienza nella composizione e nell’esecuzione di musica elettronica e che siano specificamente interessati ad approfondire il loro percorso creativo nell’ambito dei meta-linguaggi finalizzati alla creazione di colonne sonore per audiovisivi. Alla fine del 2019 la call di SoundTrack Residencies 2.0, progetto che nasceva dalla esperienza fruttuosa realizzata l’anno prima con SoundTrack Residencies Siae Sillumina 2018, intendeva proseguire quella ricerca creativa e riproporre l’esperienza nel nuovo bando.
I sei musicisti-compositori selezionati per Soundtrack Residencies 2.0 sono Alexander Toscano, Cristina Cutuli, Giuseppe Crapanzano, Gianpaolo Castro, Antonio Campisi e Antonio Todaro. Le sei residenze di creazione previste dal progetto sono focalizzate alla creazione di altrettante opere musicali inedite che esplorino la relazione tra la musica contemporanea e neoclassica, elaborata elettronicamente, e le sue possibili applicazioni in eventi performativi o prodotti audiovisivi in cui il suono sia parte di una drammaturgia composita e preveda l’utilizzo del video o della narrazione teatrale o della performance che non risulti puro accompagnamento ma linguaggio integrante dello spettacolo. La presenza di tutor di alto profilo – i musicisti Evan Lurie, Julia Kent, Stefano Pilia e Paolo Angeli per questa seconda edizione del progetto (e Teho Teardo, Andrea Belfi e Murcof in quella precedente) – e la struttura delle attività è garanzia di una seria occasione formativa per gli artisti in residenza. Selezionati gli artisti, le residenze hanno quattro diverse fasi di approfondimento, le prime tre fasi accompagnate dal tutoraggio e accompagnamento, mentre la fase finale porta alla messa in scena.

Tre le fasi già esperite del progetto. A novembre del 2019 ha iniziato come tutor il pianista e compositore newyorkese Evan Lurie. Talento pianistico e compositore, fondatore (con il fratello John) dei Lounge Lizards, sue le colonne sonore di film come “Piccolo diavolo” e “Johnny Stecchino” di Roberto Benigni e gli arrangiamenti de “Il ballo di S. Vito” di Vinicio Capossela, a riprova di una forte vicinanza con l’Italia. Seconda tutor è stata a gennaio 2020 la violoncellista e compositrice canadese Julia Kent, musicista che usa loop, suoni ambientali e tessiture elettroniche per un’impronta musicale che è stata descritta come “cinematica e impressionista”. A febbraio 2020 il tutor è stato il musicista ligure, bolognese d’adozione, Stefano Pilia chitarrista da sempre attento sia alle forme classicamente “rock” che a quelle di avanguardia e ricerca sullo strumento. A maggio 2020 doveva chiudere l’iter formativo la formazione americana Pan American, bloccata in maniera definitiva dalla pandemia. Sarà quindi il musicista sardo Paolo Angeli a firmare gli ultimi tre giorni di workshop di Soundtrack Residencies, nei giorni 11, 12 e 13 giugno. Partendo dallo strumento tradizionale, Angeli ha ideato una vera e propria chitarra-orchestra: 18 corde, ibrido tra chitarra baritono, violoncello e batteria, dotata di martelletti, pedaliere, eliche a passo variabile. Con questa singolare creazione il musicista sardo rielabora, improvvisa e compone una musica inclassificabile, sospesa tra free jazz, folk noise, pop minimale, post-rock.

Le sei opere inedite saranno presentate nei giorni 19 e 20 giugno. Questo il calendario delle performance sul palcoscenico esterno di SpiazZō: il 19 giugno suoneranno Alexander Toscano, Cristina Cutuli e Giuseppe Crapanzano; il giorno dopo sarà la volta di Gianpaolo Castro, Antonio Campisi e Antonio Todaro.

Sergio Zinna, direttore artistico di Zō Centro culture contemporanee: «Siamo felici di essere finalmente nelle condizioni di portare a compimento questo progetto, a cui teniamo in modo particolare, dopo un lungo periodo di stop dovuto alla pandemia. Zō infatti è un centro culturale che ha nell’attività di programmazione il suo fulcro centrale ma che promuove parallelamente (in maniera forse meno visibile) un intenso lavoro nell’ambito della formazione e della produzione. Soundtrack Residencies rappresenta una occasione di crescita per i giovani compositori siciliani di cimentarsi nella realizzazione di produzioni originali, frutto di un lungo processo di confronto e scambio con artisti di caratura internazionale. Un processo che sta già dando frutti interessanti e che speriamo possa proseguire negli anni. Un secondo step al quale stiamo già lavorando consiste nella possibilità di fare circuitare, fuori dai confini locali, le produzioni dei compositori siciliani selezionati. Chiudendo così idealmente il cerchio di una progettualità di crescita e promozione delle migliori energie creative della nostra terra».

Ufficio stampa
GNC Press
Gianni Nicola Caracoglia  e Lavinia D’agostino 

 

 

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