I carabinieri del Nucleo per la Tutela del patrimonio culturale in collaborazione con la Soprintendenza archivistica e bibliografica hanno recuperato oltre 1800 documenti provenienti dall’Archivio di Corte dei Savoia. Il materiale ritrovato ha un valore stimato di oltre 2 milioni di euro.
La scoperta è avvenuta in Piemonte, nei locali dell’Arciconfraternita della Misericordia dei ‘Battuti neri’ di Bra (Cuneo). Non è stato ancora rivelato il nome del confratello “traditore” cioè dell’ignoto collezionista che, dopo aver sottratto a biblioteche e musei i manoscritti, li aveva nascosti tra le carte dell’Arciconfraternita pensando di farla franca. Ora l’uomo si trova nei guai. Rubare documenti di valore storico è un reato, soprattutto se i manoscritti come in questo caso sono pregiati e rari, recanti le firme autografe di illustri personaggi, di principi e sovrani come, ad esempio, Caterina di Russia. Reperti unici e di notevole valore per i collezionisti del settore.
Presto la Biblioteca Reale di Torino, l’Archivio di Stato di Torino e il Castello di Racconigi – cioè i più importanti istituti di conservazione pubblici piemontesi – torneranno in possesso dei documenti ritrovati di Casa Savoia, una dinastia che inizia nell’ XI secolo, da quell’Umberto Biancamano che, secondo la maggior parte degli storici, fu il capostipite del casato. Tra i suoi successori si contano personaggi che detennero il potere e che risvegliano molte curiosità: il Conte Verde e il Conte Rosso, il duca antipapa, Eugenio di Savoia Soissons (il migliore! adoro), Emanuele Filiberto, che cambiò il futuro della dinastia, Carlo Emanuele I e il suo regno lungo e difficile, la personalità prorompente di Vittorio Amedeo II (detto la Volpe Savoiarda) che fu re di Sicilia dal 1713 al 1720.… e via via sino ad arrivare ai giorni nostri con Emanuele Filiberto (quello della pubblicità dei sottaceti saclà).
I Savoia continuano a fare discutere gli italiani, dal Po’ a Lampedusa: i leghisti del Nord accusano la dinastia di non aver unito l’Italia su basi federaliste, mentre il movimento Neoborbionco (leghisti meridionali) li detesta e coltiva il mito di un Regno borbonico felice e progredito, stroncato e degradato dall’invasione sabauda. “Avanti Savoia!” è invece il grido del misericordioso “Battuto nero” di Bra.
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