Conto alla rovescia per l’attesa mostra “Amabili Resti” dell’artista Antonio Zagame

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Conto alla rovescia per l’attesa mostra “Amabili Resti” dell’artista Antonio Zagame
 Stanno per accendersi i motori dell’innovativa mostra “Amabili Resti” dell’artista catanese Antonio Zagame, dedicata alla madre scomparsa, che sarà inaugurata giovedì 22 luglio alle ore 20.00 in una fabbrica dismessa in via “Della Concordia”, ribattezzata come “Spazio Immaginifico”, nel cuore del popoloso e popolare quartiere di San Cristoforo definito dalla stampa e dai media come terra di confine tra lecito e illecito.
La direzione artistica  curata da Liliana Nigro punta a dare uno schiaffo culturale a tutti coloro che pensano e credono che l’arte si possa fare solo nei luoghi canonici come musei o gallerie d’arte.
“Vogliamo contaminare ogni tipo di luogo, perché l’arte non è  elitaria- dichiara Antonio Zagame reduce dall’esperienza di aver esposto le sue opere alla Biennale di Venezia- ma può nascere in qualsiasi luogo e diventare anche mezzo sociale per evadere dalla criminalità”.
Testimonial della manifestazione l’artista ed attivista di fama nazionale Graziano Cecchini, che da Genova atterrerà a Catania per valutare l’emozionale tecnica di Zagame capace di raccontare il male dell’anima anche attraverso l’uso di materiale riciclato.
Presente all’inaugurazione il giudice Santino Mirabella, che nei luoghi di fuoco dell’illegalità catanese degli anni ottanta ha visto nel corso del tempo una rivalutazione del territorio dove manifestazioni culturali possono aiutare molti giovani a scegliere il cammino della legalità, perché la bellezza può nascere in qualsiasi luogo.
“Non si vuole cadere nella retorica più banale- continua Zagame- ma è chiaro che la fonte d’ispirazione di un quadro o di un’installazione artistica può e deve nascere in qualsiasi luogo, poiché l’arte non ha confini e non è mai per pochi eletti”.
L’intera esposizione, impreziosita dalla voce della cantante Katia Baiata e dalle note dell’orchestra “Librino Insieme” diretta da Valentina Caiolo, trae vita dall’esperienza traumatica della morte della madre con personaggi delle fiabe come cartoni animati che diventano simboli di un’infanzia che cessa di esistere diventando mito irraggiungibile con il lutto più difficile da accettare e comprendere per un viaggio creativo tra le estensioni dell’io e ricostruire un nuovo supporto “incollato” con il proprio dolore”.
Saranno presenti all’incontro culturale padre Alfio Spampinato della parrocchia di Librino, Salvo Mirabella, presidente dell’Associazione di volontariato “Come le ginestre”, Tino Morabito ed alcuni membri dell’Associazione Nazionale Carabinieri, Agostino Sella presidente dell’Associazione Don Bosco 2000, il presidente dei festeggiamenti Agatini Riccardo Tomasello e gli assessori al Comune di Catania Michele Cristaldi, Barbara Mirabella e Alessandro Porto.
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