COMUNICATO STAMPA
Nel quadro della programmazione di Catania Summer Fest 2021, promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Catania, presso la corte del Castello Ursino, Venerdì 13 Agosto (con due repliche: ore 20,30 ed ore 22,00), la Compagnia Troupe D’Elite presenta lo spettacolo “ Lettera al padre” di Franz Kafka, nella riduzione teatrale e per la regìa di Gianni Scuto.
Inseriti un una sorta di grande gabbia che racchiude simbolicamente la prigione famigliare che sovrasta la vita del giovane Kafka, tutto lo spazio scenico assume così una forte connotazione simbolica, segnalando qua e là una ricerca di fuga incessante che l’autore trova rifugiandosi nella scrittura, in grado da sola a contenere la complessità della vita e allo stesso tempo a fungere da argine alle tragedie che nella consueta esistenza di ogni giorno nascono e muoiono attorno e dentro il giovane scrittore ebreo. Su tutti fa da segnale di oppressione la mastodontica figura paterna, che incombe sempre sulla scena quasi da totem e da aguzzino dal potere assoluto, a cui solo la madre tenta, sempre timidamente di fare argine con il suo affetto e le sue parole di comprensione. Così si snodano le vicissitudini giovanili della vita di Franz Kafka: l’incomprensione paterna, i suoi metodi educativi, le punizioni subite dallo scrittore, l’affetto della madre, l’esperienza militare, la scuola, le scelte di vita e perfino il suo matrimonio e i suoi rapporti don l’amico Sorel di San Pietroburgo. Kafka così sublima la sua realtà nella sua creazione letteraria: La metamorfosi, America, il Castello e dona se stesso alla storia come uno dei più grandi scrittori del Novecento. Protagonisti dell’originalissima messinscena sono Alberto Abbadessa nel ruolo di Franz Kafka, Barbara Cracchiolo in quello della madre, Alessandro Gambino nel personaggio di Sorel, Simona Gualtieri in quello della sorella Elle e Domenico Maugeri nel possente e prevaricante personaggio del padre. L’impianto scenico, originalissimo e posto al centro della sala con il pubblico attorno è di Bernardo Perrone, i costumi sono di Arisnoe De la Croix e Umberto di Baviera. La regìa piena di ritmo e di azione è di Gianni Scuto.
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