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Io sono mia: esame di un femminicidio annunciato.

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Io sono mia: esame di un femminicidio annunciato.

Siamo sconvolti, arrabbiati, delusi. L’ennesimo atto omicida, è stato compiuto ai danni di Vanessa Zappalà, ad Aci trezza il 23 agosto scorso alle 3 del mattino, quando spensierata passeggiava sul lungomare in compagnia dei sui amici. I colpi di pistola promessi, sono arrivati. Uccisa dal suo ex compagno,(suicidatosi poco dopo) perchè aveva deciso di troncare quella relazione tossica. Sciuto, l’ex compagno di Vanessa, aveva istallato due GPS nell’auto della ragazza e del padre, aveva fatto il duplicato delle chiavi per potersi introdurre a casa della vittima quando voleva. Aveva denunciato Vanessa Zappalà l’ex compagno, questi aveva avuto il divieto di avvicinarsi alla ragazza(300 metri) ma, come volevasi dimostrare anche da altri casi simili, le vittime sono state ugualmente raggiunte ed uccise dai loro aguzzini. A cosa servono questi divieti verbali senza un’adeguata detenzione preventiva? Ieri il papà di Vanessa ai microfoni di un giornale locale, ha ribadito che, è necessario affidarsi a strutture idonee alla cura psichiatrica di questi soggetti;se questi ultimi possono essere curati e reinseriti nella società, bene, altrimenti devono restare in queste strutture dove possono essere sorvegliati, curati delle loro necessità,ma non devono più uscirne, evitando così di nuocere a qualcuno. I casi di femminicidio purtroppo non cessano, vi è la necessità di modificare o migliorare le leggi vigenti, quando? A tale proposito Giuseppe Lipera, noto avvocato catanese, attraverso la sua pagina social ha così espresso la sua opinione riguardo proprio a questo argomento.

LA GIUSTIZIA ITALIANA AI TEMPI DELLO STALKER
Ricordo che ai tempi di mani pulite con estrema facilità si incarceravano (dentro le tremende prigioni) i presunti corrotti ed alcuni di questi finivano per suicidarsi; non erano individui violenti anche se avevano commesso (forse) degli illeciti penali.
Ora “ai tempi dello stalker” capita spesso che vengono scarcerati con estrema facilità certi soggetti violenti o addirittura feroci: quindi si passa dalla ingiusta detenzione alla errata scarcerazione.
Quando si capirà che fare il Giudice è il mestiere più difficile del mondo e che occorrono tanti e particolari requisiti per fare il magistrato?
Lo ripeterò sino alla nausea: non la può fare chiunque questa professione!
Il Magistrato deve essere innanzi tutto un esperto di umanità, ancor meglio di uno psichiatra.
Lo stesso ci saranno gli errori, ma saranno molti di meno quando si metterà mano ad un nuovo sistema di reclutamento dei Magistrati.
Catania 25 agosto 2021
Avv. Giuseppe Lipera

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