Si è svolto sabato 6 novembre presso p.zza Visconti ad Aci Trezza, l’evento: Un albero per ricordare, che ha visto la posa di una targa in memoria delle vittime da Covid. Momenti toccanti, dati dai racconti ed esperienza vissuta da parte di coloro i quali sono intervenuti; vittime dirette ed indirette che purtroppo hanno conosciuto il dolore per la perdita dei propri cari. Ma l’ispiratrice che, ha voluto fortemente organizzare questo evento, è stata Melania La Colla, scrittrice e sceneggiatrice catanese che, ha vissuto sulla sua pelle il virus. Oggi Melania, è qui fortunatamente e per grazia divina ha potuto testimoniare cosa è stato per lei il Covid. Ha parlato con franchezza, con il cuore in mano, ma anche con un senso di gratitudine e di fede che l’hanno profondamente trasformata. Melania La Colla,ha voluto ringraziare tutte quelle figure professionali: medici, infermieri e operatori sanitari che l’hanno assistita durante la sua degenza. Tuttavia sottolineando l’insufficienza di personale sanitario che troppo spesso non riusciva concretamente a dare l’aiuto tempestivo. Non è una critica, è solo una constatazione dei fatti e se servisse parlarne per migliorare i numeri del personale sanitario da parte delle istituzioni, che ben venga! Tutto è cominciato da una panchina fotografata ad Aci trezza, la stessa dove oggi vi è la targa, l’immagine fu inviata ad un caro amico ed artista, Giampiero Di Napoli, scultore, poeta e co-produttore del corto metraggio edito un anno fa, dal titolo : La panchina scritto da Melania La Colla che, parlava di un medico siciliano che in tempi di pandemia, voleva partire all’estero ma grazie ad una testimonianza toccante decide di rimanere nella sua terra ed aiutare i suoi conterranei; la vita è proprio incredibile: l’anno scorso veniva distribuito questo cortometraggio con la colonna sonora del maestro Gioacchino Zimmardi e diretto da Maddelisa Polizzi 8Nunzio Bonadonna protagonista e Giusy Venuti co protagonista) e che ha visto successivamente a distanza di poco più di un anno l’autrice vivere il dramma del covid. L’evento è stato organizzato anche da: Antonio Castorina e Giovanni Grasso, rispettivamente Presidente e vice Presidente del Centro studi Aci Trezza in collaborazione con il comune di Aci Trezza dove a rappresentarlo ci sono stati : l’Assessore alla Cultura Salvo Danubio e l’Assessore ai Servizi sociali Anna Grasso che sono intervenuti durante la manifestazione. Aci trezza ha dato, l’esempio a tutta Italia infatti è la prima volta che un Comune ha dedicato una targa in memoria dei caduti per covid. A dare inoltre le loro testimonianze sono stati: Nella Chiarenza e Valeria Buremi, toccate da lutti drammatici all’interno delle loro famiglie. La svelatura della targa ad opera dell’Assessore Anna Grasso, nel silenzio rispettoso che ha inoltre accompagnato il momento dell’accensione di ceri e dalle spontanee deposizioni di fiori, lettere e simboli di cari estinti che non ci sono più; l’Aleluja di Cohen suonata dal violinista Alfio Grasso, ha accompagnato questo momento insieme alla benedizione fatta da Padre Carmelo sacerdote della parrocchia di s. Giovanni ha effettuato. Nella seconda parte dell’evento gli ospiti si sono spostati presso i saloni dell’Area Marina protetta dove secondo le nome vigenti, vi è stata la premiazione dei due bimbi coprotagonisti del corto, Michèlle Inferrera da Messina e Gaetano Lo Iacono da Partinico a cui sono state consegnate due medaglie ricordo dallo sponsor del Corto, la signora Anna Maria D’Amore titolare di una sartoria sita nel centro di Catania. Successivamente si è proseguito con la conferenza guidata dal Professor Matteo Licari docente di sociologia dei gruppi presso l’ateneo di Firenze e di Boston, la sua relazione dal titolo: Le dinamiche relazionali al tempo del covid, ha tenuto col fiato sospeso tutti gli intervenuti che hanno ascoltato le sue reflets. Il Prof. Licari dopo avere reso palese la particolare complessità del fenomeno pandemico, ha evidenziato come sul piano personale la pandemia abbia portato un aumento dei casi di ansia, confusione, insonnia, depressione, aggressività, angoscia e come tutti questi disturbi abbiano riguardato in maggioranza le donne. La pandemia, ha comunque avuto il “pregio” di avere fatto riscoprire la centralità delle relazioni e quanto sia importante saperle gestire, perchè le relazioni decidono della qualità della nostra vita nel bene e nel male. In questi due anni sono state veicoli della diffusione della pandemia proprio perchè non si sono sapute gestire. Coordinatrice dell’evento Patrizia Orofino, per Metroct.
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