La Memoria non deve essere corta

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La Memoria non deve essere corta

Si commemora la Shoah, l’olocausto, dove milioni, non solo ebrei, ma anche di omosessuali, zingari, oppositori politici, partigiani furono gassati dalla germania nazista durante la seconda guerra mondiale.
Si è scelto il 27 Gennaio perché quel giorno del 1945 i soldati Russi entrarono nel campo di sterminio Polacco di Auschwiz rendendosi conto dell’immane tragedia che dal 1940 accadeva nell’Europa occupata dai nazisti.
Le commemorazioni non debbono essere un rito sterile senza alcun seguito, la memoria serve a non dimenticare affichè tutto ciò non si ripeta.
Non bisogna però dimenticare le colpe dei fiancheggiatori dei nazisti, coloro che nei Paesi sotto il gioco nazista, li aiutarono nel massacro. Vero! Tanti ebrei si salvarono grazie a molte anime cristiane che li nascosero e li protessero durante i rastrellamenti, ma tanti collaborarono alla loro cattura.
Cito due casi : Agosto del 1940 in una Parigi appena occupata dai tedeschi con un governo quello di Petain e Lavan collaborazionista, scatta il primo rastrellamento degli ebrei parigini, la polizia francese aiutata dagli elenchi di proscrizione compilati nelle settimane precedenti ammassò per giorni dentro il velodromo (oggi inesistente), migliaia di Parigini di religione ebraica.
Uomini, donne, bambini per giorni soffrirono non solo la fame ma dato la temperatura alta anche la sete, in seguito sempre la polizia francese li accompagnò con molta durezza nei vagoni piombati dove quasi nessuno tornò.
Altro caso fu a Roma nell’ottobre del 1943, gli ebrei romani prima furono derubati dei loro beni in oro con la promessa che nulla sarebbe accaduto, in seguito i fascisti con in mano gli elenchi presi dall’anagrafe e dagli archivi della polizia fecero il famoso rastrellamento romano, anche in questo caso pochissimi ritornarono.Negli anni successivi in quella parte dell’Italia che rimase fino all’ultimo nelle mani dei nazi- fascisti, i repubblichini , la polizia fascista e delatori e le spie continuarono ad aiutare le ss nei rastrellamenti.
La memoria di quei fatti oggi ci fa notare il non poco velato tentativo di tornare a quei giorni attraverso l’esaltazione dei simboli , nei gesti e le parole cariche di odio e rabbia verso chi non è dello stesso colore, in un funerale la bara viene avvolta dalla bandiera nazista e durante una manifestazione no vax il corteo guidato dai capi di forza nuova e casa pount assaltano e distruggono la sede della CGIL , luogo di libertà e democrazia . Ma cosa bisogna fare? Maggiore durezza nelle condanne, prevenire questi atteggiamenti, e con l’aiuto della società civile evitare che larghi strati di popolazione meno abbiente cada nel tranello delle false illusioni di questi razzisti che predicano l’atisemismo, il negazionismo, l’odio verso chi è di un colore diverso dal loro.
Il giorno della memoria quindi non deve essere solo il 27 gennaio di ogni anno ma deve essere ogni giorno , ogni momento della nostra vita serva a bloccare sul nascere il seme dell’odio, liberandoci da coloro che predicano non solo l’odio verso i diversi ma che considerano la donna un gradino più in basso degli uomini, scardinando giorno dopo giorno la propaganda razzista che fanno.

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