Carol Maltesi, la ragazza uccisa in Brianza a martellate, aveva un figlio, era diplomata alle Orsoline, faceva la steward di terra a Malpensa e da un anno a questa parte aveva deciso di arrotondare girando film hard.
Era una donna e una madre.
Tutti i giornali hanno titolato “attrice hard uccisa dal compagno”.
Come se quasi fosse una morte di serie B, proprio perché attrice hard.
Un comico politicamente corretto, tal Pietro Diomede – definito persino artista – di Zelig, è arrivato addirittura a fare questa battuta: “Che il cadavere di una pornostar fatto a pezzi venga riconosciuto dai tatuaggi e non dal diametro del buco del cu*o non gioca a favore della fama della vittima”.
Allo stesso modo la compagna di Putin viene definita l’amante di Putin. A nessun giornalista benedicente, benpensante e politicamente corretto è mai venuto in mente di definire Nilde Iotti “amante” di Togliatti o Alba Parietti “amante” di Stefano Bonaga.
Credo che le donne vadano rispettate sempre.
Qualunque lavoro abbiano deciso di fare e chiunque sia il loro compagno.
E soprattutto vadano rispettate dopo una morte così atroce.
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