Il suono generato da un pianoforte suonato a quattro mani riassume quello di un’intera orchestra: perciò molte opere venivano riscritte per consentirne l’ascolto nei salotti, fra le mura domestiche di coloro che amavano la lirica, la musica sinfonica e desideravano goderne insieme ad amici e parenti.
Due musicisti che suonano la stessa tastiera condividono una esperienza che soltanto le note prodotte riescono ad esprimere: e così, domenica 29 maggio, nell’auditorium Sacro Cuore in Via Milano, gli intervenuti hanno potuto assistere “ad un affresco” (professoressa Gangi docet) di fantasie musicali vocate, ciascuna a proprio modo, al genere romantico e composte, nell’ordine di esecuzione, da:
Johannes Brahms Variazioni su un Tema di Schumann op.23 scritta nel 1861 ad Amburgo, testamento eclettico di Schumann, già ospite del sanatorio di Endenich, dedicata alla figlia Julie. Brahms lo conobbe nel 1853, quando Schumann sembrava essere rientrato da un mal di vivere e una forma di disagio causato pare da allucinazioni. Divennero amici e confidenti: Brahms ebbe sul compositore una influenza benevola e non lo abbandonò mai, andandolo a trovare sino agli ultimi giorni, essendo divenuto necessario il ricovero per impedirgli di farsi male. L’opera n° 23 riprende la composizione che Schumann diceva gli fosse stata dettata dagli angeli, uno dei quali era Franz Schubert;
appartiene alla sua prolifica attività, la seconda fantasia suonata da Giulia Ganci e Davide Castellana, Opera 103 catalogata come D 940 e composta nel 1828, anno della sua scomparsa: «il genere Fantasia – osserva Castellana – fu una forma molto cara al compositore austriaco. In questo brano che compose pochi mesi prima di morire, troviamo un affresco in quattro quadri che muove dal tema struggente in fa minore dell’Allegro molto moderato, accoppiato al Largo e all’Allegro vivace – entrambi in fa diesis minore – per arrivare alla fine al re maggiore con delicatezza»;
seguono “sei Valzer Op. 22” composti nel1899 dal prolifico e vivace musicista tedesco Max Reger: “stile discende dal filone Romantico tedesco arricchito da armonie che si sviluppano in sonorità sfarzose”.
La formazione musicale, le esperienze, i contributi di questi due eccellenze che hanno rapito e portato altrove la sala gremita dell’ex-Collegio catanese, non richiedono commenti, ma servono piuttosto a spiegare il livello e la qualità del concerto. Quello al pianoforte “a quattro mani” è un lavoro impegnativo perché si dispone di un solo pedale ed una sola tastiera: occorre molto oltre la bravura personale per riuscire a condividere un solo strumento: soprattutto durante l’esecuzione dell’ultimo pezzo ad opera di Felix Mendelssohn che obbliga i due concertisti al rispetto dei turni, tanto che sembrava di ascoltare un duetto. Il culmine nella contemporaneità delle quattro mani conclude una serata di ascolto di alto livello: grande eleganza, ricercatezza espressiva e una bellissima sensazione nel considerare la complicità e l’unisono fra la professoressa e quello che fu un suo allievo.
Note biografiche:
DAVIDE CASTELLANA, classe 1991, vive a Gagliano Castelferrato in provincia di Enna. A dieci anni inizia gli studi musicali all’Istituto Superiore Vincenzo Bellini di Catania, dove nel 2012 sotto la guida di Giulia Gangi si laurea con il massimo dei voti. Tra il 2008 e il 2012 si distingue come vincitore in diversi concorsi pianistici nazionali e partecipa come allievo a numerose masterclass tenute dai maestri Roberto Bianco, Jesse Davis, Federico Aldao, Sergio Perticaroli, Giorgia Alessandra Brustia, Gabriele Baldocci, Homero Francesch, Roberto Prosseda e Nathalia Troull. Nel 2013 si abilita all’insegnamento del metodo Yamaha alla “Yamaha Music Europe” di Milano,Spigliato ed elegante alla tastiera, vanta inoltre la laurea in Lingue per la Comunicazione Internazionale all’Università di Catania e la laurea di Secondo Livello in Discipline Musicali all’Istituto Superiore di Studi Musicali Vincenzo Bellini di Catania, conseguite entrambe col massimo dei voti e la lode. Nel 2015 consegue, tramite TFA l’abilitazione all’insegnamento dell’Educazione Musicale nella scuola secondaria ed è attualmente docente di ruolo di Educazione Musicale nelle scuole pubbliche di secondo grado e di pianoforte all’Associazione Mondomusicale di Catania. Recentemente ha tenuto diversi recital per importanti associazioni musicali tra cui quello di musica da camera nella formazione di Giga Ensemble eseguendo Felix Mendelssohn Octet op.52 e il Concerto per Pianoforte e Orchestra K415 di Wolfgang Amadeus Mozart con il gruppo da camera Giga Orchestra.
GIULIA GANGI docente di Pianoforte dal 1997 al Conservatorio Vincenzo Bellini di Catania, dal 1993 si occupa di formazione musicale e nuove metodologie per l’insegnamento della musica rivolto all’infanzia. Laureata con il massimo dei voti e la lode al Conservatorio “Vincenzo Bellini” di Catania nella classe di Agatella Catania, ha inoltre conseguito il titolo finale del Corso Triennale di Alto Perfezionamento Pianistico seguita da Boris Petrushanskij e ha frequentato la Musikhochschule di Zurigo sotto la guida di Homero Francesch, conseguendo il Reifeprüfung e il Solistendiplom, entrambi a pieni voti e con la menzione speciale summa cum laude. Ha studiato composizione con Eliodoro Sollima e ha seguito masterclass di perfezionamento con Vera Gornostaeva e Andrej Jasinski. Vincitrice di oltre trenta concorsi nazionali e internazionali, ha al suo attivo un’intensa attività concertistica in Italia e all’estero con oltre 300 concerti da solista e con orchestra. Coordina il Progetto UniSono, dedicato alla diffusione, lo studio e la ricerca dalle pagine più note a quelle meno conosciute o inedite del repertorio cameristico. Nel 2006 consegue la laurea in Sociologia all’Università La Sapienza di Roma, dove insieme alla Libera Università “Kore” di Enna ha svolto laboratori su temi concernenti la Filosofia e la Sociologia della Musica. Ha scritto saggi per gli editori Altrimedia (Matera) e Bonanno (Acireale) e raccolte di composizioni per l’infanzia per Neopoiesis (Palermo). Nel 1999 è stata insignita della Medaglia del Presidente della Repubblica per l’attività musicale svolta, e nel 2015 del prestigioso Premio Danzuso per la sua attività di pianista, docente e operatrice culturale. Recentemente ha inciso un album dedicato al primo volume della Piano Music di Emanuele Casale.
Lascia un commento
You must be logged in to post a comment.