Le stelle di terza generazione sono un’ipotesi scaturita dall’osservazione di galassie lontanissime, la cui luce per giungere a noi ha impiegato miliardi di anni. Questo lasso di tempo ci dà la certezza che siano le prime stelle che si sono accese nel nostro universo.
Le stesse hanno una grandezza che va da 130 a 250 masse solari.
Stelle di questa dimensione non vivono molto, in quanto proprio per la loro grandezza consumano gli elementi che creano le reazioni che le tengono accese in maniera molto rapida.
Stelle di massa enorme quando terminano la loro vita esplodono in supernove , e la loro massa implode diventando un buco nero supermassiccio.
Un buco nero è una massa enorme concentrata in una piccola dimensione, e questo genera una sorta di buco nella membrana dello spazio che regola tutti gli equilibri dell’universo.
I buchi neri supermassicci, infatti, sono proprio quelli attorno a cui si son formate le galassie, grazie all’equilibrio gravitazionale che generano.
Trovata la chiave del mistero tutto sembra rientrare in un preciso schema che risponde a tutte le applicazioni, e al tempo stesso lo conferma.
Ma come ogni cosa c’è sempre un limite alla comprensione; e in questo caso si chiama “orizzonte degli eventi “ .
Così come il nostro sguardo è limitato al nostro orizzonte, ogni cosa ha un suo orizzonte e, anche spostandoci, il nostro orizzonte avrà un limite di veduta.
Probabilmente questo è dovuto alla forma sferica , la sfera è ciò che terrà nascossto sempre un suo mistero.
Muovendoci infatti, attraverso l’orizzonte, vedremo sempre il presente, ma mai il passato. Anche se qualcuno ce lo racconterà, non potremo mai viverlo tutto contemporaneamente.
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