Teatro, musica e arte rendono umani e rinsaldano le comunità. La conferma è venuta dalla serata celebrata nel teatro Brancati di Catania in occasione della doppia ’medizione 2021 e 2022 del Premio intitolato a Domenico Danzuso, nato cent’anni fa e scomparso nel 2000. Un uomo di cultura, scrisse di lui Maurizio Scaparro, citato dalla conduttrice Marina Cosentino, che fu “per oltre mezzo secolo in Sicilia e in Italia l’alfiere di una critica pacata, intelligente, costruttiva, concepita per migliorare e far crescere comunità, quelle della prosa e del melodramma, anima e coscienza di una società ben più ampia”. Da qui, di fronte alla crisi sociale che Catania attraversa, l’invito a famiglie e istituzioni a fare in modo che i giovani frequentino rassegne teatrali e musicali.
L’appuntamento – purtroppo segnato da una serie di defezioni causate da malattie stagionali – si è aperto, dopo un saluto in video da parte di Lina Polizzi Danzuso, madrina della manifestazione, con la consegna da parte del direttore del Quotidiano La Sicilia Antonello Piraneo, del premio speciale del Ventennale (2021) alla più grande famiglia teatrale siciliana: quella dei Ferro-Carrara. A ritirare il premio, rievocando il padre Turi, la madre Ida Carrara, le zie Franca Manetti e Maria Tolu, è stata Francesca Ferro, sorella del regista Guglielmo, salita sul palcoscenico con il figlio Ruggero. Ma c’è stato anche un partecipato contributo video di Fioretta Mari.
La serata è proseguita con l’edizione 2022 e l’esibizione del contrabassista Nicola Malagugini – che ha eseguito “A te o cara” di Bellini nella trascrizione del musicista trapanese Antonio Scontrino insieme ai violinisti Valentina Caiolo e Antonio Angelico e alla violoncellista Raffaella Suriano -, premiato dalla presidente della Scam Anna Rita Fontana.
Con un collegamento “da remoto” e una consegna virtuale da parte del segretario provinciale dell’Assostampa Filippo Romeo, è stata insignita del premio anche un autentico mostro sacro della Cultura italiana: Maricla Boggio, amica di Danzuso e da sessant’anni impegnata nella drammaturgia, nella regia e nella critica teatrale”.
A ricevere il riconoscimento, da parte di Sarah Zappulla Muscarà, è stato poi il regista Giovanni Anfuso, che negli ultimi anni, con alcuni spettacoli nei luoghi più belli dell’Isola, ha battuto ogni record di spettatori. Premiato anche, da Giuseppe Lazzaro Danzuso, il “Signore della luce”, Franco Buzzanca, anello di congiunzione di una dinastia di lighting designer. Un riconoscimento alla memoria di Pippo Russo, musicista e teatrante di grande umanità scomparso qualche mese addietro, è stato consegnato dal presidente del Conservatorio di Catania, Carmelo Galati, a Lidia Bagnato, nipote dell’artista. E ha rappresentato l’occasione di parlare da sorte delle innumerevoli canzoni di Rosa Balistreri che Pippo Russo produsse nella sua Pdr e sono ancora inedite.
Poi la grande festa per Tuccio Musumeci, “giovanotto” ottantottenne, il quale ha avuto consegnato dallo scrittore e magistrato Santino Mirabella il riconoscimento per il meraviglioso “Pipino” teatrale di Tony Cucchiara e Renzo Barbera. Un musical con la metà degli anni di Musumeci, ossia 44, e che non smette di mietere successi, come dimostrano le repliche che riprenderanno proprio al Brancati sotto Natale. Il premio al film “La Stranezza” di Roberto Andò – intervenuto con un filmato da remoto – è stato poi idealmente consegnato dalla presidente del Soroptimist Lisania Giordano, mentre sulla scena rimaneva ancora, a far da mattatore, Tuccio Musumeci con alcuni degli attori del film vincitore del “biglietto d’oro”: Laura Giordani, Marta Limoli e Aldo Failla.
Poi la consegna da parte del presidente del Lions Club Catania Host Orazio Licciardello di una borsa di studio a Calogero Arcidiacono, studente meritevole della scuola di Scultura dell’Accademia di Belle Arti etnea. Accanto a loro il direttore dell’Istituzione, Gianni Latino, e il docente Pierluigi Portale.
La festa della Cultura isolana, con il coordinamento organizzativo di Vittoria Napoli, è ripresa con un omaggio allo “spettacolo viaggiante” e la consegna del premio Danzuso da parte della presidente dell’Accademia di Catania Lina Scalisi alla pittrice di carretti siciliani Nerina Chiarenza, che nel 2013, a 79 anni, venne iscritta nel Registro delle eredità immateriali della Sicilia come Tesoro umano vivente.
L’ultimo riconoscimento è stato idealmente consegnato da Filippo Donzuso alla coreografa Silvana Lo Giudice, che non ha potuto essere presente alla manifestazione, chiudendo così con la rappresentante di un’altra grande famiglia siciliana di artisti.
Infine, sul palco sono saliti Pucci Giuffrida, di Al-Cantara, e Carmelo Schilirò, del Risto Arte Musa di Catania, per parlare di… poesia e di vini e prelibatezze, offerti nella degustazione seguita alla serata.
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