La speranza dei lavoratori e delle Imprese marittime era quella e, rimane quella di vedere una gestione diversa dalle ultime avvicendate, negli ultimi 25 anni, riguardanti le politiche d sviluppo economico e lavoro che dovrebbero fare parte dell’agenda di uno degli assessorati regionali più importanti dell’ Isola e cioè l’ ASSESSORATO REGIONALE AGRICOLTURA.
Le prime parola del neo Assessore ascoltate da tutti sono state :
La pacchia è finita. La musica è cambiata. Ma al momento qualcuno potrebbe dire, Si, ma in peggio!
L’immaginazione dei presenti alla Consulta sembrerebbe essere stata quella di un messaggio rivolto ai diversi progettisti e, nei confronti di coloro i quali in questi anni hanno beneficiato di milioni di euro di fondi per la realizzazione di progetti che oggi, di fatto avrebbero dovuto portare il comparto, ad altri livelli, quasi europei, mentre, però, secondo il parere di molti addetti ai lavori, per quello che è visibile a tutti, non si è verificato alcun miglioramento per le Imprese, per i lavoratori, per il rinnovo o ammodernamento delle flotte, in materia di ripopolamento ittico, in materia di educazione ambientale, in materia di educazione alimentare, e, non si è ancora, ad oggi, arrivati ad avere un piano di sviluppo programmatico del settore, tant’è che nessuno più vuole fare il lavoro a bordo dei pescherecci.
L’ ‘Associazione Pescatori si è riunita in questi giorni in diverse località marinare del territorio regionale e, il Vice Presidente ha relazionato, diffondendo una lettera aperta trasmessa ai pescatori e per conoscenza alle diverse istituzioni.
Pasquale Giorgio Giunta in nome e per conto di A.P.M.P. scrive quanto segue:
“Continua la saga degli incompetenti messi alla guida di un’assessorato che dovrebbe essere in grado di gestire, con competenza appunto, un settore importante dell’economia Siciliana, ovvero la pesca!
Qualcuno dovrebbe spiegare all’assessore Luca Sammartino che i pescatori vivono di pesca e che l’assessorato, nel rispettare le direttive comunitarie deve tenere conto delle peculiarità del lavoro.
Il decreto fatto, appena insediato, non va in questa direzione! il decreto Scilla è stato contestato ed impugnato per parte della forbice di tempo troppo ampia, che non teneva conto dei periodi riproduttivi delle “speci” ittiche, impugnativa già nota all’Assessorato già da Agosto, ma, a detta dell’assessore Sammartino rimasta nel cassetto in quanto tutti impegnati nella campagna elettorale!
Come se la campagna elettorale esentasse tutti dagli affari correnti, come se ci fosse stata una paralisi generale di tutta la
regione!
Nel presentare il decreto a fine Novembre non ha dato agli operatori neanche il tempo di opporsi, come avrebbero potuto vista la tempistica del provvedimento.
Il decreto, oltre a non tenere conto di quei pescherecci che hanno fermato col decreto Scilla ma nei termini cronologici previsti dalla comunità europea, costringe ad effettuare un altro fermo pesca entro il 31 dicembre, di nuovo.
Ovviamente, come è notorio, a tutti ma non all’assessore Sammartino, nei compartimenti marittimi che effettuano il
fermo obbligatorio è proibita la pesca a strascico, tranne la pesca volante, entro le dodici miglia nautiche, costringendo così a
chi ha le spedizioni per la pesca costiera 12 miglia a fermare di nuovo, senza neanche poter chiedere alcun contributo.
Ci chiediamo inoltre a che serva la Consulta se poi vengono prese le decisioni senza neanche chiedere un parere, solo a scopo informativo?
Chi pagherà i danni causati al settore? Pantalone, come al solito, perché è risaputo che esiste l’impunità di chi amministra, quindi aspettiamoci una legislazione con la musica cambiata, ma suonata da chi non distingue una tromba da
una chitarra!
A.P.M.P. – ASSOCIAZIONE PESCATORI MARITTIMI PROFESSIONALI, e, FEDERAZIONE ARMATORI SICILIANI,
dopo una consultazione sulle iniziative da intraprendere con cooperative del settore, in particolare la SOCIETÀ COOPERATIVA DI MUTUA ASSISTENZA FRA I PESCATORI DI SCIACCA, ha deciso di seguire l’iter da loro intrapreso, e propone un incontro con tutte le aziende ittiche siciliane per fare fronte comune”
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