COMUNICATO STAMPA: Il Parlamento ha reagito alle recenti accuse con cambiamenti immediati e la richiesta di misure per colmare le lacune delle norme vigenti sulla trasparenza.
A seguito del dibattito di martedì, il Parlamento ha adottato una risoluzione sui sospetti di corruzione da parte del Qatar e sulla necessità di trasparenza e responsabilità nelle istituzioni europee. Il testo, non legislativo, è stato adottato con 541 voti favorevoli, 2 contrari e 3 astensioni.
Il Parlamento esprime profonda preoccupazione per i presunti atti di corruzione, riciclaggio di denaro e partecipazione ad un’organizzazione criminale da parte di deputati, ex deputati e personale del Parlamento europeo, e sostengono la piena cooperazione dell’Aula con le indagini penali in corso, constatando che i sistemi interni non sono riusciti a prevenire la corruzione. I deputati denunciano inoltre i presunti tentativi di corruzione da parte del Qatar, che costituirebbero una grave ingerenza straniera nei processi democratici UE.
Sospensione immediata di tutti i lavori legislativi relativi al Qatar
Come misura immediata, i deputati hanno deciso di sospendere, fino a quando la situazione non sarà più chiara, tutti i lavori sui fascicoli legislativi relativi al Qatar, in particolare per quanto riguarda la liberalizzazione dei visti, l’accordo UE sul trasporto aereo con il Qatar e le missioni nel paese. Chiedono inoltre di sospendere l’accesso dei rappresentanti d’interessi del Qatar fino a quando le indagini giudiziarie non faranno chiarezza.
Riforma del Regolamento del Parlamento
L’Aula si dice preoccupata per i potenziali conflitti di interesse causati dai “lavori secondari”, in particolare quando alcuni deputati ricoprono il ruolo di manager, di membri del consiglio di amministrazione o dei comitati consultivi di banche, multinazionali o società quotate in borsa, o di consulenti. I deputati propongono anche l’introduzione di dichiarazioni patrimoniali all’inizio e alla fine del mandato, dichiarazioni che potrebbero essere resi accessibili solo alle autorità competenti e verificate in caso di accuse fondate.
Si impegnano inoltre a garantire la piena trasparenza sulle loro redditi aggiuntivi e a vietare qualsiasi finanziamento esterno al personale dei deputati e dei gruppi politici. Il Parlamento cercherà di introdurre un divieto a livello UE sulle donazioni da Paesi terzi ai deputati e ai partiti politici e chiede alla Commissione di preparare una proposta a tal fine. Si dovrebbe introdurre un periodo di riflessione per gli ex deputati per evitare gli effetti negativi del cosiddetto fenomeno delle “porte girevoli”.
I deputati vogliono rendere il Registro per la trasparenza dell’UE obbligatorio, estenderlo ai rappresentanti dei Paesi terzi e ex deputati, e rafforzare il processo di verifica della correttezza delle informazioni.
I deputati vogliono inoltre istituire una commissione d’inchiesta dopo l’esito delle indagini penali e di eventuali procedimenti giudiziari, per indagare sui casi di corruzione e sulle azioni improprie da parte di paesi terzi, e una commissione speciale per individuare potenziali carenze nelle norme del Parlamento europeo in materia di trasparenza, integrità e corruzione. Inoltre, chiedono che un vicepresidente del Parlamento sia responsabile per l’integrità e la lotta alla corruzione e alle ingerenze straniere.
Affinché possano continuare a esistere, i gruppi di amicizia parlamentare devono essere adeguatamente regolamentati e monitorati e i Questori sono incaricati di applicare le norme esistenti oltre a sviluppare e mantenere un registro accessibile e aggiornato di questi gruppi. Chiedono anche che le cosiddette “impronte legislative” dei testi e degli emendamenti siano rese pubbliche.
Cooperazione con le altre istituzioni e agenzie UE
Il Parlamento esorta la Commissione a presentare quanto prima la proposta per istituire un organismo etico indipendente proposto dal Parlamento nel settembre 2021, e raccomanda di migliorare lo statuto del personale UE per allinearlo alla direttiva sugli informatori, che sarà comunque implementata al interno del PE. I deputati sottolineano il ruolo della Procura europea (EPPO), dell’Agenzia dell’Unione europea per la cooperazione giudiziaria penale (Eurojust), di Europol e dell’Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF) nella lotta contro la corruzione, e chiedono di rafforzare ulteriormente le capacità e la cooperazione dell’EPPO e dell’OLAF, oltre a introdurre norme comuni anticorruzione per i membri e al personale degli organismi dell’UE.
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