Torna la “Festa della genitorialità” promossa da Hera, la più antica associazione italiana che da sempre sostiene le coppie infertili. L’evento, tradizionalmente organizzato nel periodo prenatalizio, è stato infatti sospeso per tre anni a causa della pandemia. L’appuntamento è per domenica 22 gennaio nella splendida e aristocratica cornice di Palazzo Manganelli, che a partire dalle ore 10:00 si animerà di genitori e figli, riflessioni e proposte.
Si rinnova così la gioiosa reunion dei pazienti che hanno affrontato problemi riproduttivi e ora partecipano alla festa con i loro figli: ancora bambini, adolescenti o ormai adulti.
L’incontro sarà significativamente aperto anche ad altre associazioni di pazienti e cittadini e alle istituzioni politiche e sanitarie, allo scopo di fissare obiettivi e programmi per la tutela della salute riproduttiva e del diritto alla genitorialità.
Insieme al presidente di Hera, Giacomo D’Amico, interverranno tra gli altri il presidente della Società Italiana della Riproduzione Umana Antonino Guglielmino e i dirigenti nazionali delle associazioni invitate: Maria Vitale di Cittadinanza attiva, Mariavita Ciccarone di Gemme dormienti, Giuseppina La Delfa di Famiglie arcobaleno e Luisa Musto di Strada per un sogno. Una manifestazione articolata, il cui focus verterà sulla comunicazione delle azioni in corso e future che Hera e le altre associazioni presenti intendono perseguire, nel segno di un comune impegno civile, etico e scientifico: salvaguardare la fertilità e i progetti genitoriali, questi ultimi riconosciuti anche giuridicamente quali fondamentali espressioni della personalità. Si annuncia insomma una giornata all’insegna del dialogo, in un clima di convivialità e attività ludiche per i più piccoli.
Grazie, dunque, al relativo allentarsi dell’emergenza pandemica, sarà finalmente possibile riproporre il folto raduno con gli associati di Hera e non solo: centinaia sono infatti gli aderenti che ad oggi continuano a dare corpo e forza ad un sodalizio plurale e diffuso. Loro è il merito di avere combattuto e vinto tante battaglie civili e legali, mirate alla sostenibilità dell’accesso alle terapie adeguate per aiutare le coppie che hanno problemi riproduttivi e desiderano formare una famiglia con figli.
Si tratta di agevolare un percorso che appare quanto mai urgente rendere facilmente fruibile, visto che implementare le nascite con la Procreazione Medicalmente Assistita contribuirebbe a contrastare il grave e drammatico calo demografico del Paese. E invece, nonostante i passi in avanti, in Sicilia solo il 2 per cento dei nuovi nati è stato concepito grazie alla PMA, mentre la percentuale sale fino all’8 o 9 per cento laddove, grazie all’intervento delle Regioni, è possibile usufruire quasi gratuitamente dei trattamenti per la fertilità. Basta pagare un ticket che, per fare un esempio, in Lombardia è di appena 36 euro. E se sono circa 4000 le coppie che in Sicilia riescono a sottoporsi alla PMA, il numero potrebbe più che raddoppiare se il sistema sanitario creasse le condizioni favorevoli.
“L’anno da poco concluso – sottolinea il presidente Giacomo D’Amico – è stato per molti versi interlocutorio, con molte ombre e qualche luce. Lamentiamo l’esagerata e perdurante attesa per l’emanazione del cosiddetto ‘decreto tariffe’, che consentirebbe a tutte le coppie, anche quelle meno abbienti, di ricevere le prestazioni legate alla PMA.”
Queste le principali problematiche che verranno affrontate nell’ambito della “festa” di Hera.
“Nel 2022 – prosegue D’Amico – Hera ha seguito passo passo queste vicende, cercando di mantenere sempre aperti i canali di dialogo con istituzioni politiche nazionali e regionali. Da qualche mese, poi, siamo entrati in contatto con un gruppo di coppie siciliane che hanno vissuto le difficoltà e i disagi dei trattamenti praticati fuori Regione. Da loro abbiamo compreso l’importanza di fare rete e stiamo cercando di supportarle. Nel prossimo anno cercheremo di muoverci su due piani: per un verso, monitorando gli eventi più specificamente legati al nostro contesto territoriale; per altro verso impegnandoci a stimolare e spronare le istituzioni nazionali e regionali a giungere a una rapida approvazione dei LEA”.
Hera continua così nella sua azione ad ampio raggio, com’è nelle linee direttrici dell’associazione, che opera grazie all’attività volontaria e non retribuita di quanti costantemente provvedono a promuovere le iniziative in cantiere, curare i rapporti con i vari enti e soprattutto ricevere le istanze dei pazienti.
“Contiamo perciò molto sulla presenza alla festa dei nostri associati – conclude D’Amico – perché sappiamo che il tentativo di soluzione dei problemi delle singole coppie passa anche dall’azione sinergica di quanti vivono o hanno vissuto la stessa esperienza. Speriamo quindi di incontrare sia coloro che in atto hanno avviato un percorso di PMA, sia gli altri che lo hanno concluso, sia ancora quelli che hanno seguito le varie fasi della storia dell’Associazione sin dalla sua costituzione. Devo confessare che è sempre emozionante rivedere le coppie che ce l’hanno fatta e cogliere negli occhi di quelle madri e di quei padri la gioia di sapere che i loro bambini, tanto desiderati, sono ormai donne e uomini che si accingono a loro volta a diventare genitori”.
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