Questa città è perduta!, pensano in molti.
Fra pochi mesi ci saranno le elezioni. Ci stanno pensando le solite lobby, i mafiosi con la coppola e quelli con il doppiopetto. Come al solito, vedremo una ridda di candidati, incompetenti, impreparati, improvvisati, legati agli interessi non sempre puliti di chi li ha scelti. Pronti non a sacrificarsi per il bene della città, ma a sacrificare la città per il proprio interesse.
E noi? Come tanti “crasti” andremo a votare turandoci il naso e scegliendo il meno peggio? Oppure avverrà, ed è ancora peggio, che non andremo a votare?
Questa città non è ancora perduta!
Lo pensiamo in tanti. Anche l’Arcivescovo dal fercolo di Sant’Agata in Piazza Stesicoro, ha esortato la città a risollevarsi, a mandare i figli a scuola, a curarsi dei più deboli, a prendersi cura delle tante periferie umane che vi abitano.
Dobbiamo essere capaci di ribellarci, di esprimere una classe dirigente che si carichi responsabilmente del pesante ma esaltante impegno di dedicarsi al bene comune!
E’ necessaria una rivoluzione mentale, culturale. Dobbiamo fare in modo che sorgano forze nuove, menti aperte, di donne e di uomini coraggiosi che vogliano e sappiano impegnarsi per il bene della loro città, tessendo intese, accordi, possibilità di alleanze tra donne e uomini disponibili e competenti, onesti e disposti a fare due passi indietro per rendere possibile un’alleanza tra le forze sane della nostra città!
Anche CittàInsieme farà la sua parte. Proseguiremo con le assemblee avviate lo scorso lunedì 23 gennaio (“Chi comanda a Catania?”) dedicandole agli ambiti più rilevanti dell’amministrazione comunale. Li affronteremo partendo dall’analisi dei mali e dalla condivisione delle possibili cure: urbanistica (13 febbraio), ambiente (27 febbraio), mobilità (6 marzo), servizi sociali (20 marzo). Contribuiremo affinché la gente pensi con la propria testa, informandosi, confrontandosi, discutendo. Supporteremo ogni iniziativa promossa dalle tante realtà sane di Catania. Cercheremo nel nostro piccolo di dare voce ai cittadini comuni che vivono i quartieri, le vie, le piazze e che finora sono rimasti inascoltati. Raccoglieremo i loro racconti, le loro impressioni sulla vivibilità della città, le loro visioni sul futuro. Perché una visione generale della città deve partire da quella che ogni suo singolo abitante ha il diritto di esprimere. Saremo al fianco di chi vive attivamente in questa città e che, spesso nel silenzio e con grandi difficoltà, continua a tenerla in vita.
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