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I “Cacciatori di Sicilia” in azione nelle Madonie

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I “Cacciatori di Sicilia” in azione nelle Madonie

“I carabinieri della compagnia di Cefalù, insieme allo squadrone eliportato Cacciatori di Sicilia e al nucleo cinofili del comando provinciale di Palermo, hanno eseguito 13 provvedimenti cautelari – 5 in carcere e 8 agli arresti domiciliari- disposti dal gip di Palermo, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia guidata dal procuratore Maurizio de Lucia. Gli indagati sono accusati a vario titolo di associazione mafiosa, estorsione, detenzione illegale di armi e spaccio di droga. Il provvedimento nasce da una indagine durata due anni sui mandamenti mafiosi madoniti di Caccamo, Trabia e San Mauro Castelverde. Decine le richieste di pizzo scoperte e rivolte a imprenditori dei settori edile, immobiliare, agricolo e delle onoranze funebri. Il denaro incassato dalle estorsioni finanziava le casse dei clan”.

In virgolettato la notizia appena battuta dall’ANSA. Le indagini proseguiranno nelle Madonie e nelle zone montane più impervie, regno di malfattori e terreno di perlustrazioni e rastrellamenti da parte delle forze dell’ordine. Un elevato profilo professionale presenta al riguardo lo squadrone chiamato “Cacciatori di Sicilia” istituito nel 2017 per la ricerca dei grandi latitanti di Cosa Nostra e per la prevenzione e repressione dei reati in aree rurali.

I “Cacciatori di Sicilia” sono una delle unità speciali dell’Arma dei Carabinieri. Il reparto è di stanza a Sigonella, presso l’aeroporto Cosimo Di Palma. Lo squadrone ha a disposizione elicotteri ed è equipaggiato con apparati per l’osservazione del terreno (zoom estremamente potenti) ed ambienti interni (telecamere a fibra ottica). Adopera anche apparecchiature di rilevazione termica (molto utili in un ambiente spesso caratterizzato da folta vegetazione) radar e sismografi campali, nonché un’ampia gamma di strumenti per auto-rilevamento e designazione topografica di punti a distanza che comprende ricevitori satellitari, strumenti barometrici, magnetici, ottici e telemetri laser.

L’addestramento dei “Cacciatori di Sicilia” prevede l’attuazione di tecniche di controguerriglia, proprie dei reparti speciali che operano in contesti ambientali estremamente duri e caratterizzati tanto da terreni accidentati quanto da condizioni atmosferiche decisamente ostili. Proprio per questa efficienza nei compiti i “Cacciatori di Sicilia” sono una punta di diamante nella lotta al crimine organizzato.

Il nome dello squadrone ha una lunga storia. Già durante la Rivoluzione del 1848 fu creato un battaglione che si chiamava così e che difendeva la Costituzione siciliana. Anche al tempo dell’impresa garibaldina, nel 1860, combatté un reggimento chiamato “Cacciatori di Sicilia”. Ma questa è un’altra storia.

Una curiosità: un tempo i cacciatori di Sicilia (nel senso di bracconieri od uccellatori) raccoglievano le lacrime di cervo per le virtù contro il morso dei serpenti. Ed anche questa è un’altra storia.

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