Iran: altre studentesse avvelenate intenzionalmente con gas tossico

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Iran: altre studentesse avvelenate intenzionalmente con gas tossico

In varie città dell’Iran da novembre si registrano casi di avvelenamenti intenzionali nelle scuole, soprattutto quelle frequentate da ragazze che sono state pioniere delle proteste contro il regime teocratico.
Gli attacchi, che possono essere definiti di “terrorismo biologico”, sono avvenuti in varie città, tra cui Qom, Ardebil, Boroujerd, Sari oltre che a Teheran.

L’ultimo attacco ha preso di mira, poche ore fa, una scuola superiore di Khayyam di Pardis, un centro urbano vicino alla capitale. Almeno 35 studentesse iraniane sono state portate in ospedale dopo avere inalato gas tossico.

Le vittime presentano segni di forte sudorazione ed eccesso di salivazione ed altri sintomi. I medici che le hanno in cura ritengono che possano essere state avvelenate con un pesticida agricolo oppure con un composto chimico a base di organofosfato, un insetticida micidiale per le cellule nervose, molto tossico e con notevoli effetti cronici.

I funzionari iraniani stanno indagando sugli avvelenamenti “per vendetta” ed il vice ministro dell’Istruzione ha finalmente rivelato a chiare lettere ai giornalisti che le intossicazioni devono essere ritenute come una rappresaglia contro chi protesta.

Le conseguenze degli avvelenamenti intenzionali sono sotto gli occhi di tutti: le scuole sono state chiuse per le indagini; molte famiglie protestano oppure, per timore, si rifiutano ovviamente di mandare a scuola le proprie figlie, sebbene i composti chimici usati per avvelenare le studentesse non siano molto aggressivi, né paragonabili alle armi prodotte per la guerra chimica.

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