MAURIZIO CASERTA CANDIDATO DEL FRONTE PROGRESSISTA: UN PROGRAMMA PER LA LEGALITÀ

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MAURIZIO CASERTA CANDIDATO DEL FRONTE PROGRESSISTA: UN PROGRAMMA PER LA LEGALITÀ

di Mario Guarnera

 

Nel cuore del porticciolo catanese di Ognina, all’interno dell’assolata Piazzetta Giambattista Scidà, spazio aperto simbolo di incontro e cooperazione, il 27 marzo è avvenuta la presentazione a candidato sindaco di Maurizio Caserta, docente ordinario di Economia Politica, esponente del fronte progressista che riunisce Movimento 5 Stelle, Partito Democratico, Sinistra Italiana, Europa Verde e il forum civico Catania Può. Nella volontà di comunicare pubblicamente un programma chiaro che dia inizio alla propaganda elettorale, programma che a conclusione della manifestazione è stato firmato dai rappresentati politici presenti, le forze in gioco hanno raggiunto una linea d’intesa che possa tradursi in una azione politica di contrasto al persistente degrado di Catania, che soffre delle scelte di una amministrazione di centrodestra, lontane quindi dagli errori provocati da una distorta visione dell’impegno, che deve appunto andare nella direzione della solidarietà, sempre concreta e mai soltanto sulla carta.

Tutti gli interventi introduttivi si sono dimostrati concordi nel ritenere la scelta di Maurizio Caserta come la più giusta e logica, nata da un confronto democratico e non da accordi preliminari, nell’ottica di una rigenerazione che possa affrontare e risolvere i gravi problemi che affliggono la città quasi con rassegnazione, perché infatti è un dato di fatto che i problemi di sicurezza nei quartieri, o il degrado causato dalla cattiva gestione della raccolta dei rifiuti, sembra non debbano avere mai fine, creando una dolorosa dicotomia tra la Catania che vorrebbe essere un paradiso del turismo di fama mondiale, e la Catania che pare involvere in una crisi senza fine.

Il discorso che Maurizio Caserta ha rivolto al pubblico è stato illuminante, non nel senso più ovvio dell’esposizione di una serie di obiettivi politici, ma della qualità e del valore di essi, in una visione umanistica che pareva oramai dimenticata, estranea al mondo della politica. Uno studioso come Caserta è stato in grado di riportare nella giusta luce il senso della politica come rispetto della persona, un ideale che per non restare tale deve ritornare a dare a ogni soggetto lo spazio per potersi esprimere al meglio. In ciò ha avuto un grande peso la sua esperienza di docente universitario, da sempre a contatto con i problemi della scuola e dei giovani, dunque testimone in prima persona di quanto le migliori energie possano essere limitate da scelte inadeguate, in relazione alla qualità degli alloggi per gli studenti fuorisede, fino a giungere al vero e proprio esodo di talenti locali che dovrebbe invece essere frenato per quanto possibile, mentre invece i flussi in uscita stravincono quelli in entrata quasi inesistenti.

Da buon economista, il candidato sindaco ha dimostrato di essere cosciente che nessun discorso teorico ha valore se non sa confrontarsi con le reali dinamiche sociali, e dunque ecco l’attenzione sul modo di gestire efficacemente le risorse, che prevede un lavoro preliminare di individuazione dei giusti obiettivi, garantendo dapprima i diritti fondamentali di chi si trova in condizioni di disagio, per evitarne la morte sociale. Questa scelta di attenzione alla marginalità diventa priorità politica che porti a un cambiamento di mentalità, legata al rispetto della legalità, ad ogni livello di cui si parli, estendendo lo spettro d’azione dal rispetto dei diritti elementari che diano dignità a tutti, al superamento del malgoverno che sostituisce interessi particolari al bene pubblico.

Maurizio Caserta ha raccolto l’interesse dei presenti grazie alla sua capacità di giungere a delle interpretazioni che nella loro semplicità si impongono con la forza della ragione. Ecco quindi come il suo paragonare il centrodestra a una corazzata apparentemente invincibile rovescia il fatalismo in azione di cambiamento, perché questa corazzata può sopravvivere grazie a quella che definisce una “disinvolta tecnica di raccolta del consenso”, e dalla coscienza di queste elementari dinamiche propagandistiche sulle masse, è necessario partire per superare il caos di una città adorata dai turisti ma immersa in una stagnazione indegna di questo amore. Il discorso si è concluso proprio in un messaggio di responsabilità di chi ha a cuore il futuro dei giovani, che può essere garantito da una azione politica degna del significato più profondo del termine.

La risposta dei partecipanti è stata in ogni momento calorosa, non nel senso più immediato della vicinanza a una posizione politica affine, ma come coscienza di essere al traguardo di un momento di svolta, di un progetto di speranza che sembra necessario per non sprecare le tante potenzialità di una città importante come Catania.

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