Definitivo: Giuseppe (Puccio) Giuffrida e Massimo Conigliaro, nominati dal Ministero dello Sviluppo economico rispettivamente commissario della Camera di Commercio di Catania e della CamCom di cinque province accorpate (Agrigento, Caltanissetta, Ragusa, Siracusa e Trapani) svolgeranno a pieno titolo il loro incarico sino al prossimo 31 dicembre.
Lo ha deciso il Consiglio di giustizia amministrativa (CGA) per la Regione Siciliana. Il pronunciamento dell’organismo giudicante pone fine ad una complessa querelle giudiziaria. In definitiva, i commissari nominati dal Ministero non subiranno più scosse. Nessuno potrà contestare la legittimità del loro insediamento e delle attività correlate alla loro nomina. Viene pertanto accantonata la pretesa del commissario della Camera di Commercio del Sud Est, Antonio Belcuore che, nominato precedentemente dal presidente della Regione Schifani, aveva avanzato ricorso amministrativo, assistito dall’avvocato Agatino Cariola.
Se guardiamo la questione dalla parte delle imprese, dobbiamo riconoscere che la presenza di plurimi commissari ha creato un danno al sistema delle attività commerciali.
Le associazioni di consumatori hanno levato la propria voce, sostenendo che la riorganizzazione delle Camere di Commercio presenta una giurisprudenza con interpretazioni che non sembrano conformi allo spirito della legge.
Al riguardo, Alfio Fabio Micalizzi ha dichiarato: “ L’associazione dei Consumatori d’Italia, di cui sono presidente, ha appreso della recente sentenza del CGA ed ha affidato incarico all’ufficio legale per eventuali danni alle imprese utenti. Sulla stessa scia di ConsItalia anche la Federazione Armatori Siciliani, organizzazione sindacale delle PMI del settore Pesca, valuterà anche eventuali azioni da adottare visto che in tempi non sospetti aveva segnalato diverse anomalie”.
Le Camere di Commercio, nate oltre 160 anni fa per curare lo sviluppo delle economie locali, aspettano di essere riorganizzate alla luce del nuovo sistema camerale indicato dal legislatore. L’impresa non è semplice, anche perché molti interessi della Camera di Commercio di Catania sono connessi alla gestione dell’aeroporto, fonte di sotterranei scontri di potere.
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