Finite le elezioni scoppiano le polemiche in casa 5 Stelle

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Finite le elezioni scoppiano le polemiche in casa 5 Stelle

In questi giorni è passata la notizia di una nutrito gruppo di attivisti grillini di Catania e hinterland che tramite un comunicato stampa esprimono il loro malumore per il calo dei voti ,della lista presentata per il rinnovo del consiglio comunale alle recenti elezioni.
“La campagna elettorale del M5s è stata gestita in modo fallimentare, verticistico e autoritario. Il coordinatore regionale Nuccio Di Paola si dimetta dal ruolo di referente regionale”, esordisce in questa maniera il comunicato della base dissidente imputando la colpa alle deputazione Regionale la quale , a loro dire , si è imposta nella scelta dei canditati al consiglio comunale.
In pratica i delusi, firmatari del comunicato, contestano l’ingresso nella lista di “estranei” al movimento , che poco ,secondo loro, hanno con l’attivismo del movimento.
Per “estranei”si intende quindi quei canditati che per vari motivi non partecipavano alle discussioni interne alle chatt chiuse e non pubbliche del movimento, quindi il calo dei consensi è dovuto alla presenza di questi estranei dentro la lista.
Ma pur non entrando nel merito del dibattito politico interno al movimento Catanese mi sorgono delle domande , dopo un’analisi del voto.
Queste elezioni per il blocco progressista sono partite male, mentre il centro destra dopo un lungo tira e molla si è compattato sul nome di Enrico Trantino vincitore della tornata elettorale, il blocco progressista di cui il M5S faceva parte, ha fatto degli errori sin dalla scelta del candidato sindaco. Si scelse con tanto di squilli di tromba il Professore Emiliano Abramo, che rifiutò dopo al conferenza stampa, perché con gli estremismi non vuole avere a che fare, per convogliare la scelta su di un’altro nome il professore Maurizio Caserta , già di per sé questa insicurezza nello scegliere il nome fa riflettere l’elettore, aggiungiamo poi che i tanto propagandati “tavoli” per il programma sono stati una burla dato che partecipavano quasi esclusivamente gli addetti ai lavori con pochi elettori , quindi si è già partiti azzoppati come coalizione,la quale nell’insieme ha perso tantissimo.
Girava a Catania voce almeno 15 giorni prima del voto “tanto ha vinto Trantino” significa che il centrodestra era talmente sicuro che nella pratica l’attuale sindaco neppure campagna elettorale ha fatto, sicuro del fatto che i suoi voti dipendevano dalle liste a lui collegate, basta vedere le schede, solo una minima parte esprime il voto di preferenza diretto il resto gli è arrivato indirettamente con le liste.
In queste condizioni dire che il M5S ha perso consensi perché ha fatto entrare “estranei”mi sembra molto riduttivo , perché ci si dimentica che il 50 % dei Catanesi non è andato a votare, ci si dimentica che non si può paragonare la precedente competizione comunale dove il M5S aveva stravinto le elezioni nazionali quelle del 2018 ed era al Governo Nazionale, mentre ora dal 30 % è passato al 15% . Ci si dimentica che oramai il Movimento non è più quello di 10 anni fa , in questi anni il Movimento è diventato una formazione politica di Governo è non di opposizione NO!!! a tutto.
Si usa un termina “estranei” inteso in maniera cattiva , brutta , settario “estranio “viene inteso come chiudere agl’altri, con questo termine si lascia intendere che il Movimento a Catania è chiuso in se stesso , una casta.
Senza gli estranei non si potevano fare le liste sia a Catania dove tra consiglio comunale e consigli di quartieri servono almeno 66 nomi metà uomini e metà donne , non contando poi le liste nei paesi vicini , Il movimento ha questi nomi? Analizziamo i voti, gli attivisti da soli sarebbero riusciti a superare il 5% a Catania ? dai numeri riferiti alla preferenze non credo.
Il calo dei consensi, che non è successo solo a Catania ma in tutta Italia è dovuto a tanti fattori, alla disaffezione dell’elettore l’astensionismo lo dimostra , alle scelte becere di una larga parte dell’elettorato catanese che và a premiare coloro che gli toglieranno ad esempio il reddito di cittadinanza. Ma soprattutto al fatto che in queste elezioni il Movimento ha fatto campagna elettorale come è suo solito? Cioè tra la gente con i banchetti io non li ho visti , nè i canditati ne gli attivisti, l’unico momento di parziale aggregazione è stato in P.zza Dante alla chiusura della campagna elettorale, però con una piazza che non aveva i numeri di una volta .

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