Sei gli appuntamenti di “Nuovi confini”, rassegna di classica, teatro e jazz promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Catania che l’Associazione Algos e la Compagnia Produzioni Raffaello organizzano nella Corte Mariella Lo Giudice (Cortile Platamone) del Palazzo della Cultura, all’interno di Catania Summer Fest, lo spazio estivo culturale catanese. La direzione artistica della rassegna è, per la parte teatrale, affidata a Giovanni Anfuso e per la parte musicale affidata a Nello Toscano.
Si inizia il 23 giugno, alle 21,15 con il teatro. Amanda Sandrelli sarà la protagonista della “Lisistrata” di Aristofane, con la regia di Ugo Chiti; teatro che tornerà il 14 luglio con l’omaggio a Pirandello di “Centomila, uno, nessuno” di Giuseppe Pambieri, con la regia di Giuseppe Argirò. «Due appuntamenti dedicati al grande teatro per il debutto di “Nuovi confini” – commenta Giovanni Anfuso –. Il teatro dei grandi classici rivisitato in una chiave contemporanea da due beniamini del pubblico catanese: Amanda Sandrelli e Giuseppe Pambieri. “I classici rivisitati”, infatti, è questa la linea su cui ci siamo mossi per questa prima stagione, sia con “Lisistrata” interpretata da Amanda Sandrelli, sia per “Centomila, Uno, Nessuno” percorso pirandelliano che vede Giuseppe Pambieri protagonista. Rivisitazione che nulla togliendo all’essenza dei grandi autori, li fertilizza e li rende ancor più vivi, facendo scoprire, a noi uomini del XXI secolo, quanto profondo possa essere un messaggio se veicolato attraverso l’ironia e il sorriso».
Il tema di Listrata è noto: le donne fanno lo sciopero del sesso per costringere i loro uomini a non fare più la guerra. Un tema divertente, irriverente e illuminato del classico di Aristofane portato in scena dalla produzione di Arca Azzurra con la regia di Ugo Chiti e Amanda Sandrelli nel ruolo principale. Chiti riscrive il testo di Aristofane interpretando la classicità con occhio contemporaneo e insieme rispettoso dell’originale. Lo fa avendo trovato in Amanda Sandrelli una protagonista perfetta per la commedia di Aristofane, una compagna fidata, che nelle scorse due stagioni ha portato, sempre con la produzione di Arca Azzurra, la goldoniana “Locandiera” in giro per i teatri di tutta Italia.
“Nuovi confini” prosegue il 25 giugno con la classica: l’Orchestra da camera Orfeo, diretta da Domenico Famà, suonerà tre capolavori tratti dal repertorio strumentale per orchestra d’archi, la Eine kleine Nachtmusik di Mozart, la Simple Symphony di Benjamin Britten e la Serenata n. 3 in mi minore di Robert Fuchs.
Tre gli appuntamenti dedicati al jazz di “Nuovi confini”. L’11 luglio il sempreverde musicista francese Michel Portal (89 primavere) dialogherà sul palco col giovane pianista Paul Lay. Portal è un mostro sacro del jazz europeo, compositore, clarinettista, sassofonista e bandoneonista. Singolare, inclassificabile, un musicista al di sopra di qualsiasi definizione, una personalità straordinaria, tanto notevole nel repertorio classico quanto nella creazione contemporanea. Nello Toscano: «Portal in Francia, fra i pilastri musicisti jazz del “secolo scorso” ha l’importanza di un musicista del calibro di Enrico Rava da noi. Ma è uno che ha gurdato sempre avanti, cercando la sperimentazione».
Il 16 luglio arriva Linha de Passe, trio di improvvisatori che avanza in cresta tra tradizione musicale brasiliana, napoletana e jazz, formato dalla cantante Maria Pia de Vito, dal chitarrista Roberto Taufic e dal batterista e percussionista Roberto Rossi. Un progetto transculturale dal quale scaturisce una sorprendente organicità, che svela quanto mondi espressivi apparentemente così distanti abbiano in realtà moltissimi elementi in comune: melanconia, lirismo, fatalismo ed altri più squisitamente lessicali e melodici. Toscano: «Maria Pia De Vito è una delle migliori cantanti che abbiamo in Europa, una vera superstar che si rinnova sempre. Taufic da solo con la sua chitarra è un’orchestra»
Ultimo appuntamento il 23 luglio con l’Orchestra Jazz del Mediterraneo, diretta dal sassofonista pavese Maurizio Giammarco, che presenta il progetto discografico “Cieli di Sicilia” del 2010, idea di Nello Toscano di scrivere un progetto inedito per la nota big band residente a Catania e attiva già da diverso tempo. Toscano: «Un disco in pratica mai suonato dal vivo. Un omaggio alla nostra isola». Giammarco: «Ho deciso di scrivere una Suite a tema sulla Sicilia o, per essere più precisi, ho pensato di tradurre in jazz alcune suggestioni personali, trasmessemi da una terra che ho visitato e vissuto a più riprese durante il corso della mia vita e non solo per scopi professionali. “Cieli di Sicilia” si chiama così non a caso, perché allude a uno sguardo emotivo che resta “aereo” e si mantiene comunque a debita distanza. Non avrei mai avuto la presunzione di scrivere una Suite dal titolo “Terre di Sicilia”: per quella ci vuole un compositore siciliano».
A margine della presentazione dell’iniziativa abbiamo chiesto al curatore, il regista Giovanni Anfuso, qual è l’idea forza, se c’è, di questa iniziativa. “Si, un’idea forza c’è – ci ha detto – e trova la sua scaturigine in una battuta che Cechov, il grande drammaturgo russo, fa dire ad un suo personaggio: “Voi vivete male!”, e cioè che contro “il logorio della vita moderna”, per combattere l’abbrutimento che comporta sovente la quotidianità, per migliorare la qualità del nostro vivere, occorre indurre le persone ad accostarsi all’Arte, perché l’Arte ingentilisce gli animi, li dispone al bello e alla pace con se stessi e con gli altri. La rassegna Nuovi Confini con i suoi sei appuntamenti aspira ad avvicinare i catanesi, sempre più, al gusto del bello in ambito teatrale e in ambito musicale”.
Insomma una specie di funzione pedagogica dell’Arte.
“Proprio così – prosegue – ogni artista che si rispetti, nel desiderio di rendere visibile la propria arte, sottintende la consapevolezza di sentirsi responsabile del buon andamento dell’Universo intero, se mi si passa l’iperbole. Questa rassegna, nel suo piccolo, intende aggiungere un piccolo mattone alla costruzione di questa visione del mondo”.
Perdindirindina Anfuso! E’ una cosa seria assai. Forza e vigore dunque, le auguriamo ogni maggior successo.
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