Drammi contemporanei, commedie di situazione, pièce innovative che strizzano l’occhio alla tradizione. E poi ancora monologhi, workshop, focus sulla drammaturgia siciliana contemporanea. Il Teatro della città – Centro di Produzione Teatrale si accinge ad avviare la nuova, ricchissima Stagione 2023-2024 seguendo una sorta di mantra Coraggio e passione… si ricomincia da tre che, con un chiaro riferimento al titolo del film di Massimo Troisi (Ricomicio da tre, 1981), racchiude la voglia di crederci e puntare al futuro con un rinnovato sforzo produttivo e organizzativo che vedrà, nei prossimi mesi, decine di spettacoli avvicendarsi sempre sui due palcoscenici catanesi – il Teatro Vitaliano Brancati e il Piccolo Teatro della Città – e, da questa stagione, anche al Teatro Comunale di Siracusa (il cui cartellone sarà presentato, con una conferenza stampa dedicata, il 14 luglio nel teatro aretuseo).
Si ricomincia da tre. La Stagione 2023-2024 può davvero identificarsi come quella della rinascita dopo la tanta insicurezza che il Covid ha portato nel mondo della cultura e dello spettacolo dal vivo, rendendo complicata la progettazione e insinuando nel pubblico tanti timori. Ora, forti di decenni di esperienza e della voglia di fare, intrattenere e sperimentare, il centro di produzione catanese propone tutta una serie di attività a partire, come sempre, dalla Stagione del Teatro Vitaliano Brancati, che vanta la direzione artistica del maestro Tuccio Musumeci, per poi declinarsi nelle tante proposte drammaturgiche che si avvicenderanno sulle tavole del Piccolo Teatro della Città e del Teatro Comunale di Siracusa. Senza dimenticare, le produzioni, le tournèe, i fuori abbonamento, le fiabe per i più piccoli, i pupi della tradizione catanese con Arte Pupi Fratelli Napoli. E poi, ancora, laboratori per appassionati e professionisti, focus sulla drammaturgia contemporanea siciliana, progetti su autori internazionali e su figure tipiche locali. Non ultime le collaborazioni con l’Università di Catania, con i teatri pubblici quali il Teatro Massimo Bellini, Teatro Stabile di Catania, Teatro Biondo di Palermo, l’Inda di Siracusa, nonché con la Fondazione Verga di Catania, con l’Istituto di Storia dello Spettacolo Siciliano, con la Fondazione Giuseppe Fava e un interscambio continuo di proposte e attività con i vari progetti e organismi teatrali internazionali.
TEATRO VITALIANO BRANCATI
L’inaugurazione della quindicesima stagione del Teatro Vitaliano Brancati, con la direzione artistica di Tuccio Musumeci, grande capocomico del teatro italiano, sarà giovedì 2 novembre, con Liolà. Il capolavoro di Luigi Pirandello arriva in scena in una produzione del Teatro della Città, con la regia del cantattore Mario Incudine e dell’eclettico Moni Ovadia. La commedia del premio Nobel girgentano – in scena fino al 12 novembre – vedrà protagonista la Compagnia del Teatro della Città, capitanata per l’occasione proprio da Mario Incudine e con la partecipazione straordinaria del maestro Tuccio Musumeci nei panni di zio Simone, personaggio cinico e contraltare del giovane Liolà che, invece, rappresenta la vita, il canto, la poesia, il futile ancorché necessario piacere. Un grande omaggio al teatro di fattura siciliana ma di respiro internazionale e contemporaneo, proprio come da tradizione del Teatro della Città.
L’ultima regia di Maurizio Scaparro, Il Re muore di Eugène Ionesco, con protagonista Edoardo Siravo e le musiche del premio Oscar Nicola Piovani approda al Teatro Brancati dal 15 al 19 novembre. Isabel Russinova e Gabriella Casali, Carlo Di Maio, Claudia Portale, Michele Ferlito completano il cast di questo spettacolo che, a sessant’anni dalla prima mondiale, porta in scena il testo di Ionesco più attuale e necessario che mai. Al centro, un re prepotente ed egocentrico che non vuole accettare il destino, di per sé ignoto e inevitabile, pretendendo di renderlo suddito come chiunque altro. Dal Teatro dell’Assurdo, passando per Beckett e Genet, lo spettacolo è una vera e propria immagine poetica della condizione umana.
Dall’autore premio Oscar per Bohemian Rhapsody, L’ora più buia e La teoria del tutto arriva a Catania – dal 23 novembre al 3 dicembre – il testo teatrale I due papi da cui è stato tratto l’omonimo film Netflix. Interpretato da due grandi attori del panorama nazionale, Giorgio Colangeli e Mariano Rigillo, la pièce è stata accolta come ‘un lavoro strepitoso’ al suo debutto al Festival di Borgio Verezzi. E ora, il testo teatrale di Anthony McCarten – incalzante e profondo, avvincente e ironico – approda al Teatro Brancati in questa produzione firmata dal regista Giancarlo Nicoletti. Fra documento storico, humour e dramma, l’opera ripercorre non solo i giorni frenetici che portarono dalla rinuncia di Benedetto all’elezione di Francesco, ma anche le “vite parallele” di due uomini molto diversi, accomunati dallo stesso destino.
Ancora Sicilia, ma con una drammaturgia contemporanea, quella del testo scritto da Andrea Camilleri e Giuseppe Dipasquale: Troppu trafficu ppi nenti. Lo spettacolo, diretto da Giuseppe Dipasquale e prodotto dal Teatro della Città, vede protagonisti Ruben Rigillo, Angelo Tosto, Ramona Polizzi, Lucia Portale, Anita Indigeno, Lorenza Denaro, Filippo Brazzaventre, Daniele Bruno, Cosimo Coltraro, Luciano Fioretto, Alex Caramanna, Vincenzo Volo, Valerio Santi, Rosario Valenti, Pietro Casano. Dopo il debutto in estate al Festival delle Ville Vesuviane e le date nell’ambito dei festival estivi di Morgantina e Segesta, sarà nel cartellone del Brancati dal 7 al 17 dicembre. Il testo gioca con “la teoria” secondo cui Shakespeare avrebbe anche potuto essere un siciliano ovvero un certo Michele Agnolo Florio, di origine quacquera, che sfuggì alle persecuzioni religiose, approdando via via a Stratford on Avon e a Londra. Camilleri e Dipasquale rivisitano il classico shakespeariano Troppo rumore per nulla in pura venatura sicula e dall’incipit surreale viene fuori una pièce teatrale che trasforma il rigore inglese in una farsa isolana, mantenendo intatto il copione teatrale e trasformandolo in una ancora più godibile commedia.
La tematica delicata e quanto mai attuale della violenza di genere è al centro dello spettacolo Taddrarite di Luana Rondinelli, vincitore come miglior spettacolo e miglior drammaturgia al Roma Fringe Festival. Lo spettacolo, che vede protagoniste Donatella Finocchiaro, Luana Rondinelli, Giovanna Mangiù – nei panni delle tre sorelle che, proprio come pipistrelli, hanno sempre vissuto nell’oscurità violenze e sopraffazioni domestiche – arriva sul palcoscenico del Brancati dall’11 al 21 gennaio dopo aver riscosso successi ovunque sia stato rappresentato anche grazie alla leggerezza e raffinatezza con cui è trattato l’argomento, tanto da spingere al sorriso senza far mai mancare la riflessione. Un’incursione nella drammaturgia contemporanea siciliana che è da sempre nella programmazione dell’ente e trova casa, soprattutto, sul palcoscenico del Piccolo Teatro della Città.
Antonio Grosso, Antonello Pascale, Francesco Nannarelli, Gioele Rotini, Gaspare Di Stefano e Natale Russo, la compagnia che ha portato per anni in giro, nei migliori teatri italiani, lo spettacolo diventato un cult, Minchia Signor tenente, approda al Brancati – dall’11 febbraio 2023 – con Una compagnia di pazzi, spettacolo originale che tratta un tema forte della follia con la solita ironia che caratterizza gli spettacoli di Antonio Grosso, ormai ospite regolare del Teatro della Città e protagonista di produzioni del centro di produzione. La pièce racconta una storia che si svolge nel 1944, in un manicomio con solo tre pazzi e gestito da due infermieri. Un luogo dove la guerra non viene vissuta e c’è armonia che, però, viene minata quando uno dei “pazzi” scopre una cassaforte nell’ufficio del direttore…
Non mancano le incursioni nella drammaturgia internazionale con testi “poco frequentati” in Italia come Black Comedy del commediografo britannico Peter Shaffer. La produzione del Teatro della Città, diretta dal regista Nicasio Anzelmo, vede protagonisti Debora Bernardi, Filippo Brazzaventre, Plinio Milazzo e andrà in scena dal 22 febbraio al 3 marzo. Black Comedy è una farsa rocambolesca e corale ambientata nell’appartamento londinese di un giovane scultore Brindsley Miller, rimasto interamente al buio a causa di un black out che crea imbarazzi, confusione e tante situazioni esilaranti.
Ancora drammaturgia internazionale con la firma, stavolta, di Arthur Miller, presente in cartellone con la pièce Erano tutti miei figli diretta da Giuseppe Dipasquale. In scena, dal 14 al 24 marzo, lo spettacolo – interpretato da uno dei più grandi interpreti del panorama teatrale italiano quale Mariano Rigillo in compagnia di un cast di attori di altissimo livello quali Anna Teresa Rossini, Filippo Brazzaventre, Ruben Rigillo, Silvia Siravo, Barbara Gallo – rigira il coltello nelle piaghe della società americana del secondo dopoguerra, infrangendo gli ideali della famiglia, del successo e del denaro con un dramma che sembra scritto ai giorni nostri.
Pirandello ha sempre avuto un posto di spicco nelle proposte del Teatro della Città che in questi anni ha messo in scena, costantemente, pièce del Nobel siciliano, all’interno del Progetto Pirandello. Risponde a questa volontà anche la nuova proposta che ripropone la premiata formula Orofino-Magistro-Piccolo. Da qualche anno, infatti, il grande attore Miko Magistro presta la sua maestria alle opere di autori contemporanei nelle proposte registiche di Nicola Alberto Orofino in scena al Piccolo Teatro della Città. Dal 4 al 14 aprile, quindi, sarà la volta di Questa sera si recita a soggetto che vede una compagnia di attori diretti dal capocomico Hinkfuss pronti a rappresentare una novella dello stesso Pirandello, recitando a soggetto (cioè improvvisando). Attori e capocomico entreranno in conflitto. Le proteste degli attori porteranno addirittura all’invenzione di scene non volute dal capocomico.
Angelo Tosto, Margherita Mignemi, Olivia Spigarelli sono tra i protagonisti di Sogno di una notte di mezza sbornia, commedia di Eduardo De Filippo che viene proposta al Brancati (dal 24 aprile al 5 maggio) con la regia del grande maestro Armando Pugliese, artista da sempre legato al Teatro della Città. In questo testo si parla di sogni, vincite al lotto, superstizioni e credenze popolari di un’umanità dolente, che solo in questo modo ha la capacità di pensare a un futuro migliore per sopravvivere al proprio presente. Utilizzando lo stile comico, a volte grottesco fino a pervenire alla farsa, Eduardo combina la forma della classica tradizione teatrale napoletana con le tematiche che saranno sviluppate appieno nelle sue commedie successive. Al centro di “Sogno di una notte di mezza sbornia” c’é dunque il popolare gioco del lotto, dove però qui la scommessa si pone fra la vita e la morte.
Tra le proposte della Stagione 2023-2024, da sottolineare, fuori abbonamento, due spettacoli che vedono protagonista il maestro Tuccio Musumeci. Innanzitutto, dopo il grande successo di pubblico e di critica che riscuote da ormai 45 anni, torna Pipino il Breve con l’inossidabile attore siciliano nei panni del re di Francia Pipino, nella storica e divertente commedia musicale che è ritenuta un vero e proprio simbolo del teatro siciliano nel mondo. Il capolavoro dell’indimenticabile Tony Cucchiara, che ha inaugurato il cartellone del Brancati lo scorso anno, con sold out continui e ripetute aggiunte di nuove repliche, andrà in scena, come fuori abbonamento, durante il periodo delle festività natalizie (dal 19 al 23 dicembre).
Il maestro Tuccio Musumeci sarà anche protagonista dello spettacolo Piccolo grande varietà di Marot’s. Un secolo di storia che rivive tra le quinte, le scene e i costumi del “Teatro”. Lo spettacolo racconta appunto un “genere” e quei grandi artisti come Totò, Macario, Taranto, Campanini, che ne hanno vissuto i momenti più esaltanti. Un viaggio nel tempo in un mondo attraente ed esilarante fatto di paielletes e lustrini, di canzoni e balli, popolato da comici e fantasisti, dai primi del ‘900 sino agli anni ’60.
PICCOLO TEATRO DELLA CITTÀ
Il Piccolo Teatro della Città, anche per la nuova stagione si riconferma palcoscenico di innovazione e sperimentazione, con proposte e drammaturgie originali. Gli spettacoli si susseguiranno nella storica sala di via Ciccaglione 29, snodandosi nell’ambito della 57° Stagione e nel cartellone del Nuovoteatro che, in questa stagione, si articolerà per blocchi temporali: percorso autunno, percorso inverno, percorso primavera.
57° Stagione Teatrale
Ad aprire la 57° stagione teatrale del Piccolo Teatro della Città sarà, dall’1 al 3 dicembre, lo spettacolo Manca solo Mozart. Protagonista assoluto di questo testo intimo e inedito è Marco Simeoli che porta sul palco la storia di coloro che hanno dato vita al negozio di famiglia “Musica Simeoli”. Lo spettacolo è tratto da una storia vera, scritta e diretta da Antonio Grosso che dà vita a un racconto che abbraccia anche le storie di chi ha frequentato quel negozio: da Matilde Serao a Riccardo Muti ancora studente passando per Roberto Murolo e Renato Carosone fino ad Enzo Avitabile e Pino Daniele.
Gag e momenti intensi si alternano in Una notte ad Amsterdam (in scena l’8 e 9 dicembre). Un atto unico scritto da Giovanna Criscuolo e interpretato dalla stessa attrice e da Vincenzo Volo che, dopo il successo dello spettacolo La foto del turista, tornano a lavorare in coppia. La storia si svolge nella città conosciuta soprattutto per il quartiere a luci rosse che fa da Humus all’incontro tra Tommaso e Queen all’interno di una vetrina della “red light street”. Attraverso un approccio buffo e divertente, i due personaggi vivono un maldestro ed esilarante appuntamento a pagamento.
Una fuga tra innamorati in un’estate tremendamente calda è al centro di Sudato amor, una commedia scritta dalla drammaturga e autrice Lina Maria Ugolini e affidata alla maestria registica di Gianni Salvo che arriva in scena l’11 gennaio. La scena, nel ritmo delle azioni date ai personaggi, volte a tamponare o soffiare il sudore nell’allegria delle rispettive relazioni, è quella di una commedia. Come da copione, un imprevisto si rivela perfetto per agitare gli animi nonché le stoffe della bottega del mercante Donargese. Deus ex machina di tutta l’azione è Lorelogi con il proprio orologio vigile sulle case di Sulavir.
Il 20 e 21 gennaio sarà la volta della pièce Guanti bianchi scritto da Edoardo Erba, ispirato alla guida di Paola Guagliumi L’arte spiegata ai Truzzi. Si tratta di una guida semplice e sorprendente all’arte antica e contemporanea, che trova in Paolo Triestino l’interprete ideale per dare comicità, spessore e umanità a un personaggio indimenticabile come Antonio, uomo semplice, ingenuo, involontariamente divertente, che ha passato la vita a trasportare opere d’arte. Raccontando come le ha trasportate, con un linguaggio rozzo ma intelligente, commenta i capolavori e guida il pubblico in un viaggio che attraversa due millenni di storia dell’arte, da Pitocrito a Mirò, da Michelangelo a Fontana, da Kessel il Vecchio a Edvar Munch.
La potente storia dell’ultima guaritrice di campagna, Donna Orazia, nata nel 1885, in un comune della costa Jonico- etnea, figura di grandissimo rilievo nel panorama della medicina popolare siciliana del secolo scorso (quando queste “scienziate antiche” erano considerate “Sante”) è al centro del romanzo Di Madre in Figlia di Marinella Fiume. La storia diventa una performance teatral- musicale- sensoriale grazie all’attenta regia di Gisella Calì e la splendida interpretazione di una delle maggiori rappresentanti femminili del nostro Teatro, Guia Jelo. In scena dall’8 febbraio.
Il regista Emanuele Gamba dirige l’attrice Daniela Poggi in Emily Dickinson – Vertigine in altezza di Valeria Moretti mettendo in scena un’esistenza incendiaria – quella della poetessa americana – nell’America bigotta e puritana della seconda metà dell’Ottocento. Lo spettacolo – in scena dal 23 febbraio – racconta la ribelle Emily Dickinson e la sua capacità di amare universale: figure femminili o maschili, il pettirosso, i giacinti, le colline, i tramonti, il sole, la luce.
L’attore Blas Roca Rey sarà protagonista, dal 15 marzo, dello spettacolo Arrocco siciliano dal libro di Costanza Di Quattro. Una storia ambientata a Ibla, dove la farmacia Albanese rimane orfana di colui che da tanti anni la amministra con riserbo monastico e a succedergli arriva, da Napoli un giovane senza passato, accolto da ostilità e diffidenza che piano piano si sciolgono in un cauto abbraccio, il paese prende a pulsare e la farmacia a rivivere. Ad Antonio Fusco, questo il suo nome, toccherà navigare tra rimorsi polverosi e sciatiche ostinatissime, menzogne sottopelle e vizi feroci, amicizie insperate e cicalecci di popolo.
Tra febbraio e marzo, spazio a una nuova prova teatrale che punta sull’affiatamento attoriale della coppia artistica composta da Cosimo Coltraro ed Emanuele Puglia. Dopo L’alba del terzo millennio, Il calapranzi, Nati in bianco e nero, i due attori, diretti da Federico Magnano San Lio, cimentano la propria maturità artistica su un testo – che sembra “cucito” per loro – di Edoardo Erba: Maurizio IV. Un lavoro estremamente raffinato e divertente, quasi irriverente verso un certo modo di intendere la drammaturgia pirandelliana. Una sorta di duello teatrale, riccamente sfaccettato, nel quale l’antagonismo tra i personaggi si ribalta più volte all’interno della storia con esiti imprevisti.
Nuovoteatro – percorso autunno
Rapporti familiari in varie declinazioni. C’è tutto questo nel primo percorso tematico e temporale di Nuovoteatro al Piccolo Teatro della Città che si snoderà, con 5 spettacoli, dal 3 novembre al 14 dicembre. Il primo dei tre percorsi in cui si declina la stagione del Nuovoteatro, dando anche una suddivisione temporale per i quali, il Teatro della città – venendo anche incontro agli spettatori meno legati all’idea dell’appuntamento fisso con la poltrona in teatro – ha immaginato proposte di abbonamento più snelle ed elastiche, con la possibilità di acquistare le card.
Si parte il 3 novembre con Itria di Aurora Miriam Scala: un intenso monologo della giovane attrice e regista che racconta l’eccidio di Avola del 1968, una storia vera di lotta sindacale che ha cambiato il nostro paese. Il 2 dicembre 1968 uno sciopero pacifico si trasforma in tragedia e dopo 10 giorni di proteste i braccianti si decidono per il blocco stradale. Sulla statale 115 irrompe la celere che spara, ferendo molti presenti e uccidendone due. Uno di loro è Giuseppe Scibilia, marito di Itria che racconta la vicenda e ha lottato tutta la vita per ottenere verità e giustizia.
Il rapporto tra il Padre, figura concreta e allo stesso tempo utopica, e il figlio appartiene alla dimensione del mito, fatta di legami ancestrali che sottendono l’elemento dell’unicità e della natura. Ed è questa relazione al centro di A number di Caryl Churchill che per la regia di Luca Mazzone e con l’interpretazione di Giuseppe Pestillo e Massimo Rigo va in scena il 10 e 11 novembre. Lo spettacolo – prodotto dal Teatro Libero Palermo – Centro di produzione teatrale – mette in scena la storia di un uomo sui sessant’anni, Salter, che incontra i suoi tre figli.
Si continua, il 17 e 18 novembre, con un debutto nazionale assoluto: Marx esiste? Un’interrogazione rivolta al nostro tempo, alle utopie una volta coltivate e poi svanite dà il titolo alla pièce originale di Lina Prosa che ne cura anche la regia e vede in scena Aurora Falcone nei panni di Dina Saltalanascita, creatura femminile che viene dal basso, dalla periferia nel senso antropologico del termine, che come tante donne della sua condizione, per vivere è costretta a fare Salti mortali, anche fisicamente.
Il 25 e 26 novembre sarà la volta di N.E.R.D.s – sintomi progetto del Teatro Filodrammatici di Milano. Testo e regia Bruno Fornasari, interpretata da Tommaso Amadio, N.E.R.D.s – sintomi è una commedia nera, provocatoria e irresponsabile, che parte dalla famiglia come rassicurante paradigma di una società sana per raccontarci il rovescio della medaglia. N.E.R.D. (Non Erosive Reflux Desease) in medicina è l’acronimo che indica il reflusso non erosivo, un classico bruciore di stomaco fastidioso ma apparentemente innocuo.
Dal 14 dicembre, continua il progetto di Nicola Alberto Orofino sulla famiglia tradizionale con Family Day – puntata 2: tu getterai in fondo al mare tutti i nostri peccati. Dopo la prima puntata dedicata alla “domenica in famiglia”, in questo episodio la nostra “family” (Alessandra Barbagallo, Francesco Bernava, Egle Doria, Alice Ferlito e Rita Salonia) si ritroverà a dover organizzare una gita al mare. La spiaggia sarà luogo in cui tutti dovranno fare i conti con l’innamoramento. soggetto della passione sarà un bizzarro bagnino filosofo… A maggio, nel terzo percorso di Nuovoteatro, andrà in scena la terza puntata del progetto.
Nuovoteatro – percorso inverno
Il 25-26 gennaio, arriva in scena la Piccola Compagnia della Magnolia con lo spettacolo dal titolo Favola. Testo di Fabrizio Sinisi, regia di Giorgia Cerruti in scena (e in video) con Davide Giglio. Si tratta di una “tragedia da camera contemporanea” i cui protagonisti sono G e D, una coppia chiusa in una stanza: lei ha dimenticato tutto, ha rimosso qualcosa di terribile; lui invece sa tutto, è il regista di questo esperimento condiviso ogni sera con il pubblico, ricorda ogni dettaglio e cerca di trasportare lei in un viaggio di riacquisizione della coscienza.
Vincenzo Pirrotta, uno dei grandi protagonisti siciliani del teatro e del cinema italiani, sarà protagonista (dal 16 al 18 febbraio) di Storia di un oblìo, intenso e drammatico monologo di Laurent Mauvignier portato in scena dal regista Roberto Andò. Uno spettacolo forte in cui uno scarno fatto di cronaca racconta un abuso di potere cieco e spregevole: un uomo entra in un supermercato di una città francese e ruba una lattina di birra e quattro addetti alla sicurezza lo trascinano nel magazzino e lo ammazzano di botte.
E poi, ancora, a marzo, La grande menzogna di Claudio Fava che è anche il regista di questo testo interpretato da David Coco e prodotto da Nutrimenti terresti. La “grande menzogna” è il furto di verità che il paese ha subito sulla morte di Paolo Borsellino, ridotta ormai a un garbuglio di menzogne, finti testimoni, amnesie, sorrisi furbi, processi viziati, infiniti silenzi e sfacciate, sfacciatissime menzogne.
Se son fiori moriranno, primo atto di un Dittico del sabotaggio dell’autore e regista Rosario Palazzolo sarà ospite del cartellone a marzo. Al centro di questa insolita indagine teatrale, ci sono una madre e una figlia, un’agonia lunga quindici anni, una stanza sprangata, un dolore che sbatte sulle pareti, che rimbalza sui corpi, che si allunga e si allarga continuamente, che si contrae, che prova a far cambiare faccia alla faccia, umore all’umore, trasformandosi in un’alternativa, la migliore di tutte, anzi l’unica possibile. Interpreti Chiara Peritore e Simona Malato.
Nuovoteatro – percorso primavera
Ad aprile, in scena La Mite, un racconto poco noto, ma di infinito spessore e valore letterario, del grande scrittore russo Fëdor Dostoevskij. Valeria La Bua cura l’adattamento e la drammaturgia (nonché la regia, insieme con Davide Toscano) di questo racconto affascinante, a tratti morboso e oscuro, senza pietà, avvolto da un nichilismo tragico. In scena Giovanni Arezzo e Alessandra Pandolfini.
Sempre ad aprile, torna a Catania, dopo il grande riscontro di Immacolata Concezione, la compagnia Vucciria Teatro con Battuage, scritto e diretto da Joele Anastasi, che con Joele Anastasi Enrico Sortino Federica Carruba Toscano Ivan Castiglione (Vuccirìa Teatro) è la storia di un luogo popolato da zombie notturni alla ricerca di sesso: facile, gratis, a pagamento. Dentro il battuage ci si spinge inesorabilmente oltre i limiti dettati dall’etica sociale. Il suo popolo è disposto a tutto pur di ottenere ciò che il desiderio domanda, a costo di mutarsi in ‘bestie’ pronte a dissacrare tutto ciò in cui si credeva.
Segue, a maggio, Sulla morte senza esagerare, un omaggio alla poetessa polacca Wisława Szymborska. Ideata e diretta da Riccardo Pippa, la pièce con Giovanni Longhin, Andrea Panigatti, Sandro Pivotti, Matteo Vitanza (Compagnia dei Gordi, gruppo di ex allievi della scuola Paolo Grassi di Milano che lavorano insieme da più di dieci anni e hanno creato una compagnia indipendente dal successo internazionale), affronta il tema della morte in chiave ironica e divertente attraverso un uso non convenzionale di maschere contemporanee.
A maggio, si conclude il percorso con Family day puntata 3: L’uomo si unirà a sua moglie e i due saranno un’unica carne, in cui la nostra famiglia sarà impegnata nell’organizzazione del matrimonio della figlia. Tra dubbi e faticosi precetti cattolici, tra riti, burocrazia e cerimoniali da rispettare, riuscirà la nostra coppia a intraprendere il cammino religiosamente destinato a durare tutta la vita?
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