Per la rassegna Nuovi Confini organizzata dal Comune di Catania- Assessorato alla Cultura in collaborazione con l’Associazione Algos-Monk Jazz Club e la Compagnia Produzioni Raffaello che è inserita nel più ampio cartellone del Catania Summer Fest, l’altra sera abbiamo rivisto con grande piacere Giuseppe Pambieri, al Cortile Platamone di Catania nella pièces “Centomila, uno, nessuno”, dall’idea escogitata dal regista e autore Giuseppe Argirò che su un doppio registro, quello narrativo sulla vita di Pirandello e quello del repechage di brani tratti dalle sue opere vede un Giuseppe Pambieri dare una superba prova d’artista, con una bravura tecnica degna d’una lezione a scuola di recitazione. Egli ha giocato come fa un funambolo navigato col testo e ne ha fatto uno “sceneggiato” come usava dire fino alla scellerata, commerciale, diseducativa invasione degli anni ’80 delle “fiction”. Davvero un bel lavoro d’attore cui s’assiste sempre più di rado oramai.
Spiace rilevare una modesta regia e una poco efficace sceneggiatura nei punti di raccordo tra i testi autografi del girgentano.
Una vera e propria profanazione, poi, è parsa a tanti la riscrittura delle imperiture pagine pirandelliane.
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