Comunicato stampa.
Nino Moscuzza, noto armatore siciliano, ha lanciato un appello disperato alla Federazione Armatori Siciliani per chiedere aiuto e attenzione da parte delle autorità italiane e dello Stato dopo che il suo peschereccio è stato oggetto di un gravissimo attacco in acque internazionali.
L’equipaggio e il comandante del peschereccio sono stati miracolosamente in grado di mettersi in salvo, ma l’imbarcazione ha subito numerosi colpi di mitra che l’hanno resa ingovernabile. In questo momento critico, è fondamentale fornire un intervento tempestivo e adeguato per salvare il peschereccio e assicurare la sicurezza di tutti i membri dell’equipaggio.
Il Presidente della Federazione Armatori Siciliani, Fabio Micalizzi, si è prontamente attivato e sta lavorando senza sosta per richiedere aiuto e supporto alle autorità italiane. Inoltre, Micalizzi si riserva il diritto di denunciare le autorità libiche e i membri dell’equipaggio della motovedetta, che pare essere stata donata dall’Italia, per questo gravissimo attacco.
Questo atto di violenza senza precedenti ha scosso profondamente la comunità marittima siciliana e richiede una risposta decisa e immediata da parte delle istituzioni italiane e internazionali. Il sostegno e la solidarietà di tutta la comunità sono essenziali per aiutare Nino Moscuzza e l’equipaggio del peschereccio in questa situazione critica.
Si prega chiunque disponga di informazioni o testimonianze riguardanti questo incidente di contattare immediatamente le autorità competenti. La cooperazione tra tutte le parti coinvolte è fondamentale per garantire la sicurezza e la giustizia in questa delicata vicenda.
La Federazione Armatori Siciliani si impegna a sostenere Nino Moscuzza e a fornire tutto il necessario per ottenere la giustizia e il recupero dell’imbarcazione danneggiata.
In nome della sicurezza e della giustizia, chiediamo a tutte le istituzioni competenti di intervenire rapidamente e con determinazione per risolvere questa grave situazione e garantire la sicurezza dei nostri pescatori e delle nostre acque internazionali.
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