Nella pittoresca cittadina di Aci Castello, incorniciata da un lungomare scogliera che offre panorami mozzafiato sull’azzurro Mar Ionio, c’è molto di cui innamorarsi. Tuttavia, c’è un piccolo inconveniente che sembra accompagnare questa bellezza naturale come un’ombra persistente: i sacchetti di spazzatura che sembrano aver dichiarato indipendenza, invadendo i marciapiedi e le strade con una tenacia che nemmeno gli aragoste del luogo possono competere.
Per gli ignari turisti che si sono avventurati in questa località costiera, potrebbe sembrare che i sacchetti di rifiuti abbiano cercato di mettersi in mostra in una competizione di stile con le maestose vedute marine. “È un’arte moderna concettuale!” potrebbe esclamare, cercando di trovare un senso nel caos di sacchetti neri e colorati che punteggiano il paesaggio urbano. Ma per l’Associazione dei Consumatori d’Italia, CONSITALIA, sembra che il fascino artistico abbia ormai perso il suo smalto.
Dalla passeggiata sul lungomare fino ad Acitrezza, Ficarazzi e Cannizzaro, sembra che la coreografia dei sacchetti di spazzatura abbia conquistato la scena. Questa potrebbe essere una performance teatrale molto ben orchestrata, con ogni sacchetto che rappresenta una nota in una sinfonia di disordine visivo. Molti cittadini del luogo potrebbero essere diventati così accorti di questa coreografia che, a quanto pare, non ci fanno più caso. “Sono solo sacchetti di spazzatura, mica alieni invasori!” potrebbero dichiarare con indifferenza, mentre camminano tra le strade costellate di rifiuti.
Tuttavia, il problema diventa evidente quando i visitatori esterni, quelli che non sono abituati a un racconto spettacolo, si sentono come se hanno fatto un salto
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