Nelle recenti dinamiche interne alla Camera di Commercio di Catania, si è verificato un episodio di notevole tensione che ha portato una vasta coalizione di associazioni datoriali locali a richiedere l’intervento del Presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni.
La coalizione, composta da Unimpresa Sicilia, Ancotus, Assoesercenti, Cidec, Compagnia delle Opere, Confartigianato, Confcommercio, Confesercenti, CNA, F.I.Ar.Com, Feditalimprese, Federazione Armatori Siciliani, Fenailp, Upia Casartigiani e Upla Claai, ha abbandonato un incontro organizzato dalla Camera di Commercio di Catania dal titolo “I fattori di competitività delle medie imprese del Mezzogiorno”. La decisione è stata presa dopo che il Commissario camerale Antonio Belcuore ha negato alla coalizione l’opportunità di esprimere il proprio punto di vista.
In seguito a questo episodio, la Federazione Armatori Siciliani ha inviato una lettera al Presidente del Consiglio, Onorevole Giorgia Meloni, sottolineando le preoccupazioni riguardanti la gestione delle Camere di Commercio in Sicilia. Senza entrare nei dettagli specifici, l’associazione ha evidenziato la necessità di una rappresentanza adeguata e di una gestione attenta alle specificità del territorio.
La richiesta di intervento è stata estesa anche alle massime autorità politiche nazionali, evidenziando l’urgente bisogno di esaminare da vicino le dinamiche in corso all’interno della Camera di Commercio di Catania. L’Associazione ha manifestato la preoccupazione che la gestione delle Camere di Commercio in Sicilia possa stia assumendo una connotazione di palcoscenico per esibire forza e potere, anziché un organismo finalizzato a supportare le imprese nei diversi settori produttivi.
Inoltre, l’Associazione, senza entrare nei dettagli, ha sollecitato l’attenzione della magistratura, auspicando una valutazione accurata di eventuali anomalie che potrebbero configurare ipotesi di reato nell’ambito della gestione della Camera di Commercio di Catania. Questo passo evidenzia la serietà delle preoccupazioni dell’associazione e il suo impegno per garantire una completa trasparenza e regolarità nelle dinamiche istituzionali.
Le tensioni in corso presso la Camera di Commercio di Catania sembrano, dunque, destinate a ricevere ulteriori attenzioni e verifiche da parte delle autorità competenti. Il coinvolgimento del Presidente del Consiglio e delle massime autorità politiche nazionali apre la strada a una possibile soluzione delle questioni sollevate dall’associazione di categoria. Resta da vedere come evolveranno gli sviluppi e se tali interventi contribuiranno a una gestione più efficace e trasparente degli enti camerali in Sicilia.
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