La categoria chiede maggiore efficienza e coordinamento tra gli enti preposti per evitare danni economici
I pescatori siciliani, rappresentati dalla Federazione Armatori Siciliani e dal Coordinamento Generale dei Pescatori Associati (CO.GE.PA.), esprimono la propria preoccupazione per i ritardi burocratici che stanno compromettendo le loro attività e il loro sostentamento.
La categoria lamenta una serie di ostacoli nel processo di gestione delle domande per la Cassa Integrazione Guadagni (CIG) nel settore della pesca, denunciando una burocrazia poco efficiente e un mancato coordinamento tra gli enti preposti. Questi ritardi non solo causano disagi e incertezze per i pescatori, ma rischiano anche di arrecare danni economici irreparabili.
“Non possiamo perdere anche per i ritardi burocratici”, sottolinea il Presidente della Federazione Armatori Siciliani, Micalizzi Alfio Fabio. “La burocrazia scarica barile e questo danneggia gravemente la nostra categoria. È necessario un intervento tempestivo e coordinato da parte di tutte le istituzioni coinvolte, dalla Capitaneria di Porto al Ministero competente, fino all’INPS.”
La richiesta principale dei pescatori è quella di ricevere maggiore attenzione e tempestività nella gestione delle pratiche burocratiche legate alla CIG Pesca. “Chiediamo un’immediata azione correttiva da parte delle autorità competenti”, afferma la Dott.ssa Annalisa Spanò, Presidente del CO.GE.PA. “I pescatori siciliani svolgono un lavoro fondamentale per l’economia regionale e nazionale, e non possiamo permettere che ritardi burocratici mettano a rischio le loro attività e il loro benessere.”
La Federazione Armatori Siciliani e il CO.GE.PA. ribadiscono la propria disponibilità a collaborare con le istituzioni per individuare soluzioni efficaci e garantire un processo più rapido ed efficiente nella gestione delle domande CIG Pesca. “Chiediamo un maggiore impegno da parte di tutti gli attori coinvolti affinché si possano superare gli attuali ostacoli burocratici e garantire un sostegno tempestivo e adeguato ai pescatori siciliani”, conclude Annalisa Spanò.
La situazione attuale evidenzia la necessità di un’azione urgente da parte delle autorità competenti per risolvere i problemi burocratici che stanno penalizzando i pescatori siciliani e mettendo a rischio la sostenibilità del settore della pesca nell’isola.