Sono un 31enne e due minorenni i tre pusher arrestati, per “detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio”, dai Carabinieri della Stazione di Catania Piazza Dante che, per la quarta volta, sono intervenuti nello stesso appartamento.
L’abitazione in questione, infatti, che si trova in via Di Giacomo, è già stata “teatro” di precedenti operazioni da parte dei militari dell’Arma, nel corso delle quali sono stati arrestati, complessivamente, 11 spacciatori.
L’attività informativa e la capillare conoscenza del territorio da parte dei Carabinieri, che costantemente “battono” quella zona per garantire sicurezza ai cittadini, ha quindi permesso loro di scoperchiare l’attività di spaccio che era stata nuovamente allestita all’interno di quell’abitazione.
Ai militari, infatti, non era sfuggito il via vai di persone che era ricominciato in via Di Giacomo, quindi, lo scorso pomeriggio, grazie ad un articolato dispositivo di osservazione in modalità “discreta”, hanno deciso di seguire gli spostamenti di alcuni giovani che uscivano proprio da quella casa.
Uno di loro, bloccato quando ormai si era allontanato, aveva effettivamente in tasca 10 grammi di marijuana, che effettivamente erano stati poco prima dai 3 pusher.
Acquisite, quindi, tutte le informazioni necessarie per poter procedere all’operazione, è scattato il blitz.
In particolare, in quei concitati momenti, una squadra dei Carabinieri in abiti civili ha fatto da “apripista” mimetizzandosi tra i clienti, permettendo, così, l’accesso alla struttura ai colleghi in uniforme.
Fatta l’irruzione, nella cucina dell’appartamento sono stati così sorpresi e arrestati i 3 pusher, due dei quali minorenni, proprio mentre stavano ordinando sul tavolo da pranzo 19 dosi di cocaina, oltre 30 grammi di marijuana, banconote di vario taglio per un totale di 450 euro circa, e un bilancino di precisione.
Lo spacciatore maggiorenne fermato, un catanese di 31 anni, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, che ne ha convalidato l’arresto, è stato sottoposto all’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria, oltre all’obbligo di dimora nel comune di residenza.
Per i due minorenni, invece, inizialmente collocati presso il CPA di via Franchetti, l’Autorità Giudiziaria che ha convalidato l’arresto ha disposto la misura cautelare della permanenza in casa.