“Calcinacci e transenne: la giustizia cade a pezzi, ma nessuno sembra avere la bussola”
Camminare verso il Tribunale di Catania è come intraprendere un’avventura nel mondo della giustizia, ma con una dose aggiuntiva di adrenalina: calcinacci sparsi per terra, transenne che delimitano zone pericolanti e un’atmosfera generale che sembra urlare “allarme, allarme, la giustizia sta crollando!”.
Nonostante le tragedie dei calcinacci precipitati, fortunatamente nessun morto o ferito ha fatto da protagonista. Ma questa è la giustizia divina che opera in modi misteriosi, o semplicemente la fortuna che ha deciso di mettere in pausa il suo gioco macabro?
L’Associazione dei Consumatori d’Italia, CONSITALIA, è intervenuta in scena come un moderno Don Chisciotte, pronta a sfidare i mulini a vento della burocrazia e della negligenza. Il suo appello alla Politica locale, regionale e nazionale è un grido di disperato “per favore, salvate il Tribunale di Catania prima che diventi un set cinematografico per film catastrofici!”.
Ma non è solo la struttura fisica del palazzo che sembra sfidare le leggi della gravità, è anche la fiducia della gente nella giustizia che vacilla come una corda tesa al limite della rottura. I cittadini, anziché cercare giustizia nel Tribunale, temono di essere “giustiziati” dai crolli e dalla negligenza dilagante.
E così, mentre il palazzo di giustizia sembra interpretare il ruolo di protagonista in un dramma shakespeariano, con tutti i suoi intrighi e tragedie, il pubblico assiste divertito e spaventato allo stesso tempo. Ma forse è giunto il momento per la Politica di alzare il sipario e assumere il ruolo che le spetta: quello di salvatrice della giustizia, prima che sia troppo tardi e il Tribunale di Catania diventi solo un ricordo sbiadito nelle pagine polverose della storia.