di Franco Marsala
Sabato 6 aprile 2024, nella meravigliosa cornice naturale dell’Etna, si è tenuto VESPERA 2024, evento commemorativo per il 742° anniversario del Vespro, organizzato da Sicilia-Catalunya APS, Movimento Siciliano d’Azione, Associazione Culturale Stupor Mundi e Gioventù Siciliana.
Le celebrazioni sono iniziate in mattinata, con una Santa Messa celebrata presso l’Altarino Madonna della Neve, a 1920 metri di quota, accanto al Rifugio Sapienza.
Nel pomeriggio, presso il Centro Congressi “Giordana Di Stefano” messo gentilmente a disposizione dall’amministrazione comunale di Nicolosi, si sono tenuti i lavori del convegno “Indipendentismo nell’Europa del XXI secolo”, coordinati dal presidente dell’Associazione Sicilia-Catalunya APS, Francesco Calogero Marsala, e moderati da Tiziana Puglisi.
Sul palco si sono alternati i vari relatori, tra i quali i graditissimi ospiti sardi, catalani e corsi.
Ad avviare gli interventi è stato Arturo Frasca di Sicilia-Catalunya che, richiamando i principali elementi della Rivoluzione del Vespro, ha voluto rimarcare l’importanza del recupero della memoria storica e della rivalutazione della Lingua Siciliana, non un rozzo dialetto ma una vera e propria Lingua nella quale la stessa Real Cancelleria redigeva, nel XIV e XV secolo, i documenti poi presentati alla firma del re. Ricordando la figura di Federico III Re di Sicilia, inoltre, ha presentato una nuova e documentata ipotesi sul reale luogo della sua morte, frutto delle ricerche di un appassionato studioso di Storia siciliana, il prof. Santi Maria Randazzo, gradito ospite dell’incontro.
A seguire, Giovanni Montedoro ha parlato della bandiera siciliana, delle sue origini e della sua storia. Evidenziando come la bandiera del Vespro vada considerata la “madre” di tutte le sue successive evoluzioni, Montedoro ha inteso rilevare come non si debba vivere soltanto di nostalgie del passato, accettando e rispettando invece quella che è l’attuale bandiera siciliana, anch’essa degna “figlia” del più eroico vessillo medievale.
È stata poi la volta del professore e senatore Saverio Di Bella, che ha tenuto una vera e propria “lectio magistralis”, arricchita dall’autorevolezza di una figura dall’integrità personale e dall’onestà intellettuale non comuni,su quelli che vanno considerati i veri significati di giustizia e libertà, altresì arricchendo e deliziando i presenti dissertando sulla mafia e sul suo dover essere considerata, a tutti gli effetti, un vero e proprio esercito privato al servizio dei grandi potentati politici ed economici, gli unici mai toccati dal fenomeno del “pentitismo”.
Franciska Frigau,di Sardinia Natzione Indipendentzia, ha illustrato la nascita e l’evoluzione dei movimenti e partiti indipendentisti sardi, dei travagli e anche dei contrasti che li hanno caratterizzati, soffermandosi, però, sulla capacità e sull’importanza di essere in ogni caso riusciti a inculcare, nella mente e nel cuore di tanti sardi, un sentimento identitario forte e che, oggi, è avvertito anche da coloro che appoggiano partiti e movimenti tipicamente “italiani”, o che si professano unionisti. Insieme a lei, è intervenuto anche Bustianu Cumpostu, storico e autorevole volto dell’indipendentismo sardo e grande amico di Sicilia-Catalunya, che ha rimarcato l’opportunità rappresentata dall’Europa unita, pur nelle gravi imperfezioni che ancora la caratterizzano, come potenziale calmiere delle contese che, in tanti paesi, caratterizzano la coesistenza forzata tra Stati centrali e nazioni senza Stato.
Jaume Forés Llasat, di Esquerra Republicana de Catalunya, ha parlato dell’esperienza indipendentista catalana, dalla sua nascita e dall’iniziale scarso seguito solo pochi decenni fa, all’attuale grande seguito e all’esperienza referendaria del 2017, evento di incalcolabile portata politica e storica. Jaume Forés Llasat ha voluto sottolineare i punti fondanti l’indipendentismo catalano, la correttezza e l’onestà nell’azione politica, la coerenza delle scelte, il rispetto di ogni posizione, l’accettazione di qualsivoglia minoranza.
Una bella lettera in catalano è pervenuta da parte anche di Jordi Fornas di OAC – Organització per l’Alliberament de Catalunya, che evidenzia, in maniera dettagliata e documentata, le analogie e la vicinanza che, storicamente, vi è sempre stata tra Catalani e Siciliani.
Petru Antone Tomasi, di Corsica Libera, ha innanzitutto deliziato i presenti parlando in Lingua corsa, perfettamente comprensibile persino nelle pur minime sfumature, trattandosi di idioma assai affine alla Lingua siciliana. Anche Tomasi ha voluto raccontare l’evoluzione del movimento indipendentista corso negli ultimi decenni, ha parlato del suo radicamento nella popolazione locale, dei successi elettorali e amministrativi, così come dei suoi inevitabili insuccessi. Si è soffermato, inoltre, nelle contese col governo centrale francese, reo di proposte autonomiste ritenute inaccettabili e di un atteggiamento duro e intransigente nei confronti delle legittime rivendicazioni del popolo corso.
Core In Fronte, altro movimento indipendentista impossibilitato a partecipare all’incontro, ha invece inviato un video in cui, dopo aver ringraziato per l’invito, aver salutato i partecipanti e aver incoraggiato gli indipendentisti siciliani a proseguire lungo la via che conduce al perseguimento della libertà, ha anch’esso appassionatamente parlato dell’impegno e delle difficoltà incontrate dagli indipendentisti corsi.
Aimar Etxeberria Korta, del movimento basco EH Bildu, si è dovuto limitare a un caloroso e affettuoso saluto in video collegamento dai Paesi Baschi, stante le imminenti elezioni amministrative che lo vedono attivamente impegnato in queste ultime settimane di campagna elettorale, per le quali si nutrono grandi aspettative.
Altri brevi interventi, non programmati ma graditissimi, sono stati quelli di Roberto La Rosa e Danilo La Rocca, dell’Associazione Sicilia-Catalunya.
L’intervento conclusivo è stato di Mirko Stefio, segretario del Movimento Siciliano d’Azione, che ha voluto evidenziare la necessità di un maggiore dialogo tra i tanti, troppi movimenti indipendentisti siciliani e l’impellenza di valorizzarne i punti d’incontro, evitando di soffermarsi sulle differenze, se si vuole dare una svolta agli insoddisfacenti risultati delle ultime tornate elettorali.
Il coordinatore del convegno, quindi, ha ringraziato e salutato i presenti, dando appuntamento a future occasioni d’incontro, con al centro sempre l’interesse della Sicilia e del Popolo Siciliano.