Con le elezioni europee alle porte, il comparto della pesca diventa il terreno di gioco preferito per una serie di politici e partiti desiderosi di accaparrarsi consensi e voti. Tutti fanno a gara per presentarsi come amici della categoria, pieni di disponibilità, collaborazione e promesse di incarichi, consulenze e finanziamenti. Ma quanta sostanza c’è dietro a queste parole?
La Federazione Armatori Siciliani (F.A.S.) ha alzato la voce, esortando il mondo politico a mostrare rispetto per una categoria che rischia di scomparire a causa della scarsa attenzione che riceve. Mentre i politici si contendono il palcoscenico, il settore pesca continua a lottare con problemi reali e urgenti, ma anziché affrontare questi problemi, spesso i politici preferiscono scaricare le responsabilità sull’Europa.
I nostri politici sono maestri nel gioco delle parti: scaricano tutti i problemi irrisolti all’Europa, ma chiedono il voto per andare al Parlamento europeo promettendo che con loro tutto sarà migliore. È un paradosso che si ripete ciclicamente ad ogni tornata elettorale.
Il presidente della F.A.S. ha lanciato un chiaro monito: diffidare di coloro che si presentano solo ora con promesse di ogni tipo. Invita i pescatori a esercitare il proprio voto in piena libertà di scelta, sottolineando che l’associazione non fornisce indicazioni di voto ai propri iscritti, lasciando a ognuno la piena autonomia nella decisione.
E così, il grande sfoggio politico continua, con tutti i protagonisti pronti a sfilare sulle passerelle e a fare promesse che, una volta eletti, spesso vengono dimenticate. Nel frattempo, i pescatori continuano a guardare con scetticismo e preoccupazione verso un futuro incerto.
È ora di smetterla con il teatrino e di iniziare a prendere sul serio le esigenze del settore pesca. È ora di votare per chi dimostra un impegno concreto e tangibile verso la salvaguardia di una delle risorse più preziose del nostro paese, anziché per chi promette mari e monti solo per ottenere un seggio al Parlamento europeo.