Città Insieme “sul caso Tremestieri etneo”

Città Insieme “sul caso Tremestieri etneo”

“Non ci sono soldi!”. Quante volte sentiamo ripetere queste frasi ogni qualvolta i cittadini si permettono di esprimere sacrosante istanze di riqualificazione dei luoghi abbandonati, di cura del verde pubblico, di contenimento dei costi per i fitti passivi, di apertura di biblioteche e centri giovanili nei quartieri più a rischio o per qualsiasi altro bisogno del quale una comunità civile dovrebbe subito farsi carico.

Eppure i soldi non mancano! Non sono mai mancati per gli amici e per gli amici degli amici. Non mancano per gli amministratori locali corrotti, i colletti bianchi, i mafiosi e i funzionari pubblici infedeli. Non mancano i fiumi di denaro che irrorano i meccanismi delle pubbliche amministrazioni ostaggio di ben collaudati sistemi di scambio elettorale politico-mafioso, di corruzione, di malaffare. Un fulgido esempio di tutto questo ci è stato mostrato oggi dalla Procura della Repubblica di Catania in merito al caso del Comune di Tremestieri Etneo che ha portato a numerosi arresti, sospensioni e alle dimissioni del Vicepresidente della Regione Siciliana.

Leggendo i comunicati stampa delle ultime ore sulla vicenda, prendiamo atto – ove mai non lo sapessimo già – di essere in balìa di amministratori e funzionari pubblici “inclini a commettere reati” e di una “degenerazione affaristica” del nostro tessuto politico e imprenditoriale che non conosce confini territoriali né latitudini.

Sulla cittadina di Tremestieri, però, coltiviamo una speranza. Che adesso, finita giudiziariamente la bulimia di incarichi, prebende, appalti, favori ed utilità elargite in maniera illecita, ci sia la possibilità di occuparsi finalmente della biblioteca (aperta al pubblico solo due giorni alla settimana per carenza di personale) e dell’asilo comunale chiuso da tempo (sic!)

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