Nuovo sequestro di tonno rosso e pesce spada mette in luce criticità nella gestione delle quote ittiche in Italia.
Nell’ultima operazione contro il traffico illegale di prodotti ittici, la polizia del commissariato di Cefalù ha sequestrato otto esemplari di tonno rosso, per un totale di 70 kg, e un pesce spada dal peso di 12 kg. Un ennesimo colpo alla filiera del pescato non tracciato, che solleva interrogativi sul sistema di gestione delle quote ittiche in Italia.
L’Associazione dei Pescatori Marittimi Professionali, da anni in prima linea nella denuncia delle anomalie nel settore, ha puntato il dito sulle inefficienze del sistema di assegnazione delle quote tonno. Il presidente dell’associazione ha dichiarato: “Questi sequestri sono solo la punta dell’iceberg di un problema più grande. Le presunte anomalie nella gestione delle quote tonno favoriscono il traffico illegale e danneggiano sia l’ambiente marino che i pescatori onesti”.
Non è la prima volta che emergono segnalazioni su presunti intrallazzi nella gestione delle quote ittiche. La Federazione Armatori Siciliani, anni fa, presentò una denuncia presso la Procura della Repubblica di Roma proprio su queste problematiche. Il presidente della federazione ha commentato: “È assurdo che, nonostante le segnalazioni e le denunce, la situazione non migliori. Serve un intervento urgente da parte delle autorità competenti per mettere fine a queste pratiche illecite che danneggiano il settore ittico e l’intera comunità marina”.
Di fronte a questo scenario, l’appello dei pescatori e delle associazioni di settore è chiaro: è necessario rivedere il sistema di assegnazione delle quote ittiche e intensificare i controlli per contrastare efficacemente il traffico illegale di prodotti ittici. Solo così si potrà garantire la tutela dell’ambiente marino e la sostenibilità del settore della pesca in Italia.