Porto di Ognina, un degrado da favola: tra rifiuti, topi e divieti di balneazione. I fondi pubblici spesi per i lavori non sembrano aver portato alcun miglioramento nella zona. Resta il dubbio: chi potrà fare il bagno nel nuovo solarium?

Porto di Ognina, un degrado da favola: tra rifiuti, topi e divieti di balneazione. I fondi pubblici spesi per i lavori non sembrano aver portato alcun miglioramento nella zona. Resta il dubbio: chi potrà fare il bagno nel nuovo solarium?

“Soldi pubblici sprecati, nessun miglioramento, solo degrado”. Questa sembra essere la sintesi perfetta della situazione che regna sovrana nel porto di Ognina, a Catania. Nonostante gli annunciati investimenti della Regione Siciliana, tramite l’assessorato all’Agricoltura e Pesca, la realtà che si presenta agli occhi di chi transita in quella zona è a dir poco deprimente.

Le cartoline che arrivano dalla zona portuale raccontano una storia di abbandono e incuria: cumuli di rifiuti, presenza massiccia di topi, e per non farsi mancare nulla, persino il cartellone del divieto di balneazione è ricomparso in bella vista, quasi a voler sottolineare l’amara ironia della situazione.

“È davvero sconcertante – afferma sarcastica una residente – Hanno speso chissà quanto per sistemare la zona, e il risultato è questo? Topi e spazzatura ovunque, come se i soldi pubblici fossero stati gettati al vento.”

E a proposito di soldi pubblici, sorge spontanea una domanda: ma allora chi potrà fare il bagno nel nuovo solarium realizzato dal Comune di Catania sotto l’Istituto Nautico? Visto il divieto di balneazione, sembra proprio che i fortunati utilizzatori del solarium dovranno accontentarsi di ammirare il mare da lontano, senza potersi tuffare nelle sue acque.

Insomma, una vera e propria favola di incompetenza e spreco, in cui i cittadini sono costretti a farsi beffe della situazione, in un misto di rabbia e ironia. “Chissà se qualcuno si degnerà di dare una sistemata a questa zona – conclude amaro un altro residente – O dovremo aspettare che qualche turista incauto ci cada dentro prima che qualcuno si muova?”

A questo punto, l’unica speranza è che l’assessore regionale all’Agricoltura e Pesca, in qualità di supervisore dei lavori, decida di compiere un sopralluogo per rendersi conto di persona dello stato delle cose. Ma vista la situazione, forse sarebbe meglio portare con sé un paio di stivali da pioggia.

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