Tra scarichi fognari abusivi e carenza di servizi, la riserva naturale delle Isole Ciclopi sembra abbandonata a se stessa.
L’area marina protetta delle Isole Ciclopi, ufficialmente riconosciuta come prezioso scrigno di biodiversità, sembra spesso disattendere le norme e le regole previste per la sua salvaguardia. Nonostante gli sforzi di tutela, l’ambiente marino risulta ancora esposto a gravi minacce che mettono a rischio l’ecosistema.
Tra le principali criticità, spiccano gli scarichi fognari abusivi che continuano a inquinare le acque dell’area protetta. “Sono segnalazioni che riceviamo ormai da anni, eppure le autorità competenti non sembrano in grado di intervenire in modo risolutivo”, lamenta un residente di Acitrezza. “Eppure, per legge, queste condotte dovrebbero essere immediatamente sequestrate e sanzionate.”
Ma non è tutto. Paradossalmente, all’interno dello stesso porto di Acitrezza, che ricade nell’area marina protetta, manca persino un’isola ecologica per la raccolta differenziata dei rifiuti. “È assurdo – commenta un altro cittadino – come possiamo pretendere il rispetto delle regole ambientali se nemmeno le infrastrutture di base sono garantite?”
Secondo gli esperti, il problema risiede in un’insufficiente vigilanza e nell’assenza di una reale volontà di far rispettare le normative vigenti. “Le aree marine protette sono sottoposte a rigidi vincoli di tutela – spiega un biologo marino – ma senza un controllo costante e sanzioni severe per i trasgressori, questi luoghi preziosi rischiano di essere abbandonati a se stessi.”
Eppure, l’area delle Isole Ciclopi rappresenta un patrimonio naturale di inestimabile valore per l’intero territorio. La sua salvaguardia dovrebbe essere una priorità, non solo per le istituzioni, ma per l’intera comunità. “Serve un cambio di rotta deciso – concludono i residenti – perché le norme e le regole non siano solo uno spreco di inchiostro, ma vengano finalmente applicate con determinazione.”