“Federazione Armatori Siciliani lancia l’allarme: ‘Stop alla vendita di pesce importato spacciato per pescato locale'”

“Federazione Armatori Siciliani lancia l’allarme: ‘Stop alla vendita di pesce importato spacciato per pescato locale'”

Nella lettera al Presidente della Regione Siciliana e alle Autorità competenti, la FAS chiede maggiori controlli e restrizioni sulle importazioni di prodotti ittici.

La Federazione Armatori Siciliani (FAS) ha inviato una lettera alle istituzioni regionali e nazionali, denunciando una grave situazione relativa alla vendita di prodotti ittici importati che vengono spacciati per pescato locale.

Nella missiva, il Presidente della FAS, Natale P.I. Pipitone, sottolinea come la marineria siciliana, un tempo la più grande del Mediterraneo, oggi sia ridotta del 60% a causa di una serie di fattori, tra cui l’errata valutazione sulla riproduzione del pesce mediterraneo, i fermi pesca senza adeguata conoscenza del contesto, l’aumento dei rifiuti in mare e il cambiamento climatico.

“Diviene inaccettabile pubblicizzare il ‘Pescato Siciliano’ – scrive Pipitone – quando abbiamo una flotta ridotta e non siamo in grado di garantire il fabbisogno interno dell’isola, che oggi importa pescato di scarto proveniente da mari altamente inquinati, come gli oceani e i mari del Nord, nella maggior parte congelato, che viene spacciato sulle nostre tavole per pescato siciliano.”

La FAS segnala inoltre casi specifici di frode, come la vendita di pesce vela indo-pacifico o di pesce squalo smeriglio presentati come pesce spada, nonché l’utilizzo di prodotti ittici importati e congelati, privi di tracciabilità e controlli sanitari adeguati, nelle strutture di ricezione turistica.

“Diviene oltremodo inaccettabile – denuncia il Presidente della FAS – assistere all’importazione di pescato congelato proveniente dai paesi indo-pacifici e/o atlantici, che sembrerebbe non sottoposto a controllo sanitario, in assenza di tracciabilità e denominazione di origine controllata, riempiendo le tavole dei consumatori italiani e favorendo la diffusione della ‘spazzatura degli altri mari’, anziché valorizzare i prodotti salutari dei nostri mari.”

Per questo, la Federazione Armatori Siciliani chiede alle Istituzioni competenti di intervenire con urgenza, adottando leggi severe e restrizioni sulle importazioni di prodotti ittici, che oggi occupano l’80% del mercato italiano. Inoltre, viene richiesto di effettuare controlli approfonditi sui prodotti importati utilizzati nelle strutture di ricezione turistica, per tutelare la salute dei consumatori e contrastare le frodi sulla qualità e l’origine dei prodotti ittici.

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