Nell’estate del 2024, i lavori per la tanto attesa ciclabile Catania Centro – Playa sembrano finalmente riprendere, ma non senza suscitare una miriade di critiche e perplessità. Questa pista ciclabile, che costeggia il porto in direzione dell’aeroporto e viceversa, è diventata il simbolo di un cantiere infinito che, tra rendering spettacolari e una realtà ben diversa, lascia molti cittadini con il dubbio se servirà davvero a qualcosa.
Un Progetto in Continua Evoluzione
Il progetto iniziale prevedeva ringhiere di protezione eleganti e sicure, ma nella realtà, queste hanno subito trasformazioni che le hanno rese più simili a un labirinto di metallo piuttosto che a un vero sistema di sicurezza. I ciclisti, invece di sentirsi protetti, sembrano più impegnati a evitare le trappole del percorso.
Critiche da Ogni Angolo
Le critiche arrivano da ogni dove: residenti, turisti, ciclisti e persino da chi le biciclette le usa solo in vacanza. Ognuno ha qualcosa da ridire. I residenti si lamentano dei disagi creati dai lavori interminabili, i turisti restano perplessi di fronte a un’infrastruttura che sembra cambiare forma ogni settimana, e i ciclisti temono per la loro sicurezza.
Un Deja Vu Chiamato Ombraia
E come non ricordare l’ombraia di Ognina o Acitrezza? Una struttura che rappresenta un emblema di spreco inutile di fondi pubblici, creata solo per rendicontare spese senza alcuna utilità pratica. Gli abitanti di Catania non possono fare a meno di chiedersi se la ciclabile farà la stessa fine: un’opera incompleta e mal progettata, buona solo per qualche fotografia promozionale.
Ironia della Sorte
Viene da chiedersi se la ciclabile Centro – Playa diventerà mai operativa o se rimarrà l’ennesima incompiuta della nostra città. Nel frattempo, gli automobilisti osservano divertiti i ciclisti che tentano di destreggiarsi tra ringhiere e cantieri. Speriamo solo che i turisti, tornando nelle loro città, non raccontino di una Catania dove i lavori pubblici sono più intricati delle strade di un romanzo di Kafka.
Una Speranza per il Futuro?
Ironie a parte, la speranza è che questa ciclabile possa effettivamente vedere la luce e diventare un’infrastruttura utile per tutti. Che possa servire a migliorare la mobilità sostenibile e a dare un po’ di respiro al traffico cittadino. Che non finisca come l’ombraia di Ognina, ma che rappresenti, finalmente, un passo avanti per Catania.
In attesa del miracolo, non ci resta che sperare che questa ciclabile non si trasformi nell’ennesima opera incompiuta, ma che diventi un vanto per la nostra città. E chissà, forse un giorno, potremo tutti pedalare verso la Playa senza doverci preoccupare delle ringhiere traballanti e dei cantieri infiniti.
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