Catania: la Nuova “Pompei” del Terzo Millennio, dove i Cittadini sono Neri come la Cenere Vulcanica

Catania: la Nuova “Pompei” del Terzo Millennio, dove i Cittadini sono Neri come la Cenere Vulcanica

Benvenuti a Catania, dove la natura sembra essersi alleata con l’incuria umana per creare un paesaggio post-apocalittico che farebbe invidia a qualsiasi film di fantascienza. Nella città dell’Etna, il vulcano non solo continua a sputare cenere, ma questa sembra aver trovato una nuova casa: ovunque.

Camminare per le strade di Catania è un’esperienza unica, un viaggio tra cumuli di cenere vulcanica che ricoprono ogni superficie possibile e immaginabile. Le automobili parcheggiate sembrano antichi relitti sommersi da un mare grigio, i marciapiedi sono più utili per le partite di beach volley che per passeggiate in sicurezza, e le case e i condomini sono avvolti in una patina scura che dona loro un fascino misterioso e decadente.

Ma la vera chicca sono i sacchetti colorati. Non è una nuova installazione artistica di arte contemporanea, ma una pratica diffusa: sacchetti pieni di spazzatura e cenere si trovano davanti a ogni porta, a mo’ di decorazioni natalizie fuori stagione. Immaginate di uscire di casa ogni mattina e dover fare lo slalom tra questi gioielli del disordine urbano, il tutto mentre cercate di evitare di diventare voi stessi un tutt’uno con la cenere che aleggia nell’aria.

E se pensate che sia facile abituarsi a questa situazione, ripensateci. Non c’è nulla di più ironico che osservare i cittadini di Catania, ora dotati di un nuovo e sorprendente look “total black”. Non è una nuova tendenza della moda, ma un effetto collaterale dell’infinita pioggia di cenere. L’effetto è quello di un’intera popolazione trasformata in copie viventi delle statue di Pompei, eternamente fissate in pose quotidiane ma ricoperte di un grigio sinistro.

Non mancano le perle di ironia quotidiana. Voci di corridoio raccontano di impiegati comunali che, armati di palette e scopettoni, tentano disperatamente di combattere l’avanzata della cenere. Ma, ahimè, la battaglia sembra essere persa in partenza, con i sacchetti di spazzatura che si moltiplicano come Gremlins sotto la pioggia.

Catania, dunque, si presenta come un esempio lampante di come la natura e l’incuria possano collaborare per trasformare una città in un museo vivente del caos. E mentre aspettiamo che qualcuno decida finalmente di affrontare questa situazione con la serietà che merita, non possiamo fare altro che ammirare, con un sorriso ironico, l’ineguagliabile spettacolo di una città dove ogni giorno è Halloween e ogni angolo è un’opera d’arte urbana.

Chissà, forse un giorno qualche turista scambierà tutto questo per una grande performance artistica e lo racconterà come l’attrazione principale della sua visita in Sicilia. Nel frattempo, i cittadini di Catania continueranno a vivere tra cenere e sacchetti, in attesa di un futuro più pulito… o almeno di una pioggia che lavi via tutto.


E così, mentre i catanesi combattono con la cenere vulcanica e i sacchetti di spazzatura, possiamo solo augurare loro un futuro meno “grigio” e più ordinato. Perché, diciamocelo, vivere come statue pompeiane in un museo a cielo aperto ha il suo fascino, ma solo per un po’.

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