di Santi Maria Randazzo
Raffaele Cadorna, figlio di Luigi Cadorna Capo di Stato Maggiore dell’esercito italiano durante la prima guerra mondiale, entrò giovanissimo nell’esercito e sempre rifuggendo dall’approfittare della posizione del padre seppe dimostrare la sua estrema competenza militare, il suo coraggio e la sua intelligenza sul campo di battaglia che gli venne riconosciuta con l’attribuzione di ben tre medaglie d’argento al valor militare. Frequentò la scuola militare di Stato Maggiore e fu, nell’ambito della Resistenza, comandante del CVL (Corpo Volontari della Libertà). Nel tracciare la biografia di Raffaele Cadorna, Marziano Brignoli ha riportato, assieme a tanti altri episodi, alcune vicende che testimoniano chiaramente la sua ferma e decisa posizione antifascista. Sandro Pertini volle scrivere la presentazione del libro di Raffaele Cadorna,La Riscossa, sottolineandone con chiarezza il suo antifascismo; presentazione che riporto integralmente: “Sono lieto di presentare questo volume che esce sulla scia del XXX anniversario della Liberazione anche se mi amareggia il fatto che l’autore sia scomparso quasi alla vigilia di questo trentennale e non abbia potuto assistere alle grandi manifestazioni commemorative. Avrei voluto trovarmi a fianco anche di Raffaele Cadorna nelle piazze italiane in cui abbiamo testimoniato la fede nella libertà e nei perenni valori della Resistenza e dell’antifascismo. Questo libro è una riedizione di quello che apparve nel lontano 1948, ma è arricchito da una lunga biografi di Marziano Brignoli che ricostruisce diligentemente tutta la vita del personaggio dalla prima formazione intellettuale e militare alla guerra mondiale, alla Resistenza ed al periodo parlamentare; inoltre è completato da documentazioni inedite, da brani del ‘diario’ e da una ampliata documentazione fotografica. Si tratta, dunque, di una specie di antologia cadorniana che si impone agli storici ed a tutti i lettori come un’opera preziosa e avvincente. Incontrai e frequentai Raffaele Cadorna in un periodo intenso e indimenticabile e ne apprezzai la grande lealtà, lo spirito aperto e alieno da compromissioni, la fede nella democrazia, la coerenza politica e morale. In queste pagine ho ritrovato tutto l’uomo posto dinanzi a gravi responsabilità e ho rivissuto momenti irripetibilidi lotte e di aioni comuni. Nonostante alcuni dissensi di carattere politico, comprensibili in persone di diversa estrazione, fummo sempre uniti, anche dopo la liberazione, da una sincera amicizia basata sul reciproco rispetto delle nostre differenti posizioni ideologiche. Considero ‘La Riscossa’ un’opera fondamentale che si inserisce felicemente nella bibliografia della Resistenza ricca com’è di testimonianze dirette, di documentazioni delle quali nessuno storico potrà fare a meno, di fatti inoppugnabili. Naturalmente si può eccepire su certe interpretazioni dei medesimi, là dove entrano in gioco le concezioni ideologiche e politiche del narratore; ma, premesso questo, si deve dire che il libro manifesta tutta la sua validità e la sua importanza storica. Mi piace anche il modo di raccontare dell’autore, assolutamente alieno dalla retorica, dai trionfalismi e anche da commozione giustificabile quando si rievocano momenti drammatici. Un modo di raccontare affidato ad un linguaggio asciutto ed essenziale, tutto mirante ai contenuti e privo della pur diffusa preoccupazione di mettere in evidenza l’io narrante. Scorrendo queste pagine semplici, lineari e, direi, disadorne, eppure efficaci e ricche di comunicatività, ho rivissuto le epiche giornate in cui fu liberato il nostro Paese e furono gettate le basi della rinascita. Ho ritrovato certe atmosfere, ritrovato stati d’animo inesprimibili. E altrettanto vivranno quel periodo i lettori e soprattutto, mi auguro, i giovani che devono conoscere che cosa fu fatto per assicurare allora la libertà e la democrazia: essi devono sapere come si comportarono uomini come Raffaele Cadorna, coraggiosi protagonisti di un periodo storico fondamentale. Mi è capitato di dire e di scrivere che la Resistenza deve essere insegnata come una materia dalla quale non si può prescindere, se si vogliono formare dei cittadini consapevoli del valore della libertà e della democrazia. Ebbene: io mi auguro che anche ‘La Riscossa’ entri nelle scuole, insieme ad altri testi che documentino lo spirito e gli episodi di una lotta che riscattò il popolo italiano e che onora la sua storia.”(1)