Caso Natoli: Registrazione Svela Tentativo di Condizionamento, Crisi di Fiducia nel Csm

Caso Natoli: Registrazione Svela Tentativo di Condizionamento, Crisi di Fiducia nel Csm

Un nuovo scandalo scuote il Consiglio Superiore della Magistratura (Csm) e mina ulteriormente la fiducia dei cittadini nelle istituzioni politiche e giudiziarie. Al centro della controversia c’è Rosanna Natoli, giudice laica del Csm eletta in quota Fratelli d’Italia, accusata di aver tentato di influenzare un procedimento giudiziario in corso.

Il caso riguarda Maria Fascetto Sivillo, giudice del Tribunale di Catania, che è imputata per tentata concussione continuata. Fascetto Sivillo aveva manifestato l’intenzione di ricusare una collega giudice per un presunto conflitto di interessi nel suo processo. Il 3 novembre 2023, Fascetto Sivillo viene invitata a Paternò, presso lo studio dell’avvocato Salvatore Milazzo, per un incontro che si rivelerà cruciale.

Ad attenderla, oltre a Milazzo, ci sono Giuseppe Failla, avvocato e storico militante del Movimento Sociale Italiano, e Rosanna Natoli. Quest’ultima, assieme ai due avvocati, avrebbe tentato di convincere Fascetto Sivillo a farsi condannare per risolvere il caso, un approccio che la stessa Fascetto Sivillo ha trovato sospetto al punto da decidere di registrare l’intero incontro.

“La sua causa l’hanno perorata in tanti”, esordisce Natoli nella registrazione, mentre i tre avvocati provano per un’ora e mezza a dissuadere la magistrata dal suo intento di ricusare la collega giudice. Il tentativo di convincimento è stato percepito come un chiaro tentativo di condizionamento, portando Fascetto Sivillo a consegnare la registrazione al Csm.

Il contenuto della registrazione ha sollevato un polverone mediatico e istituzionale, mettendo in stallo il Csm e sollevando dubbi sulla correttezza delle pratiche interne all’organo di autogoverno della magistratura. La vicenda ha destato scalpore tra i cittadini, che vedono in queste manovre una conferma delle proprie paure riguardo alla politicizzazione della giustizia.

La Consitalia, associazione che promuove la trasparenza e l’integrità nelle istituzioni, ha espresso forte preoccupazione per l’accaduto. “Se un comune cittadino avesse commesso un simile atto, gli arresti sarebbero stati immediati”, ha dichiarato il portavoce dell’associazione. “Questo caso mette in luce una preoccupante disparità di trattamento e rischia di erodere ulteriormente la fiducia nella magistratura e nella politica.”

La Consitalia ha concluso con un appello al Csm affinché adotti misure rigorose per ripristinare la fiducia nelle istituzioni. “È essenziale che venga fatta piena luce su questa vicenda e che vengano presi provvedimenti esemplari contro chi ha tentato di abusare del proprio potere.”

La crisi di fiducia nelle istituzioni è un problema serio che richiede risposte chiare e trasparenti. I cittadini meritano di sapere che la giustizia è amministrata in modo imparziale e che nessuno, nemmeno i rappresentanti del Csm, è al di sopra della legge.

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