Altro che “Sua Maestà” o “Mamma Etna”! I cittadini di Giarre sono furiosi come il vulcano stesso. L’Etna, che da sempre ha fatto da balia per scienziati, geologi, studiosi di ogni sorta e per le imprese turistiche, è ora fonte di infiniti fastidi per chi deve fare i conti con la sua cenere e con la politica inefficiente.
La Rabbia dei Residenti
“I devoti di Santa Margherita hanno fatto un lavoro incredibile a ripulire la piazza e Via Sonnino dalla sabbia vulcanica,” dice un residente, “ma perché dobbiamo essere noi a sobbarcarci questo fardello? Dove sono le autorità quando servono davvero?”.
Un Vulcano Benefattore… per Alcuni
Per tanti, l’Etna è una benedizione: ricerche scientifiche, escursioni turistiche, taxi, lavaggi auto, e via dicendo. Tutti traggono beneficio dal vulcano, finché non tocca ai cittadini affrontare il rovescio della medaglia. Ora, con la cenere che invade ogni angolo del paese, la benedizione si è trasformata in una maledizione.
Politica e Inefficienza: Una Storia Vecchia
“Ad ogni soffio di vento che trasporta cenere, l’aeroporto chiude, causando disagi infiniti. E noi dovremmo chiamarlo ‘aeroporto internazionale’? L’unica cosa che distribuisce sono incarichi, consulenze e stipendi per pochi eletti,” commenta un altro cittadino, sarcasticamente. La frustrazione è palpabile.
La Necessità di Una Politica Seria
È evidente che serve una politica seria, che non si limiti a sfruttare l’Etna per il turismo ma che sia pronta a gestire le emergenze che il vulcano porta con sé. Finora, ogni segnale dell’Etna è stato visto come una curiosità turistica, ma cosa succederà quando il vulcano farà davvero danni seri?
Le Parole dei Cittadini
“Non possiamo continuare a fare finta che tutto vada bene. Serve una struttura che sappia rispondere alle emergenze, che si prenda cura dei cittadini e che non lasci tutto il lavoro nelle mani di volontari e devoti. Altrimenti, che cosa ci rimane se non la cenere?”, conclude amaramente un abitante di Giarre.
L’ironia amara dei cittadini di Pozzillo è un grido di allarme verso le autorità, una richiesta di attenzione e di azioni concrete. La cenere dell’Etna è solo un piccolo assaggio di quello che potrebbe succedere, e non possiamo permetterci di essere colti impreparati.