Catania: Il Progetto di Riutilizzo delle Acque Depurate tra Ritardi e Malgoverno

Catania: Il Progetto di Riutilizzo delle Acque Depurate tra Ritardi e Malgoverno

Il cambiamento climatico sta accelerando la desertificazione in Sicilia, un problema noto da decenni. Tuttavia, la regione non ha adottato misure straordinarie per affrontare questa emergenza, danneggiando l’economia e l’agricoltura locali. Un’opportunità per mitigare il problema è il riuso delle acque depurate, che attualmente finiscono in mare.

Nel 2010 fu annunciata la costruzione di una condotta per riutilizzare l’acqua depurata dall’impianto di Pantano d’Arci per scopi irrigui e industriali. Il progetto, finanziato con 8 milioni di euro dal Ministero delle Infrastrutture e con un tempo di completamento di 18 mesi, è rimasto incompleto. Dopo vari annunci e ritardi, i lavori si sono fermati nel 2019 a causa di un contenzioso tra il comune e l’impresa ATI Edilpali-Borrella. Recentemente, è stato rivelato che la condotta è inutilizzabile e che servono ulteriori 2 milioni di euro per completarla.

Responsabilità e Mancanza di Interventi

  1. Amministrazioni comunali: Hanno gestito in modo inefficace il progetto, causando ritardi e problemi tecnici.
  2. Sindaci Stancanelli e Bianco: Hanno fatto annunci non rispettati riguardo ai tempi di completamento.
  3. Comune di Catania: Proprietario dell’opera e soggetto appaltante, responsabile del controllo e della gestione del progetto.
  4. Impresa ATI Edilpali-Borrella: Coinvolta nel contenzioso che ha bloccato i lavori.
  5. Amministrazione Trantino: Non ha fornito spiegazioni sullo stato attuale del progetto né ha preso provvedimenti adeguati per risolvere il problema.

Fabio Finocchiaro, direttore dei lavori pubblici, ha dichiarato lo scorso 26 luglio che la condotta è attualmente inservibile, perché realizzata a pezzi e senza collegamenti, e che per il completamento dell’opera servirebbero ancora due milioni di euro.

Intervento di Consitalia

Consitalia Associazione dei Consumatori d’Italia ritiene che il progetto sia un esempio di malgoverno che ha caratterizzato la gestione della cosa pubblica nella nostra città. Questo malgoverno ha causato gravi danni ai coltivatori e all’economia locale, aggravando la desertificazione economica della nostra isola e provincia. Consitalia organizzerà una campagna di sollecitazione e protesta, chiedendo un urgente intervento del prefetto affinché impegni l’amministrazione comunale per un rapido completamento della condotta. Inoltre, Consitalia presenterà un’interrogazione al parlamento nazionale e si riserva di depositare un dettagliato esposto presso la procura della Repubblica di Catania.

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