Oggi, Catania si veste di bianco e si raccoglie in preghiera per celebrare una delle sue feste più sentite: Sant’Agata d’agosto. Questa ricorrenza, meno nota rispetto ai festeggiamenti di febbraio, è carica di significato storico e spirituale, poiché commemora il ritorno delle reliquie della santa patrona da Costantinopoli, avvenuto nel lontano 1126. Un evento che i catanesi ricordano con devozione ogni 17 agosto, rafforzando il legame indissolubile tra la città e la sua protettrice.
Un Ritorno Carico di Storia
La storia delle reliquie di Sant’Agata affonda le radici nel 1040, quando furono sottratte dai Bizantini, durante una campagna militare contro i Saraceni in Sicilia, e portate a Costantinopoli come bottino di guerra. Per 86 lunghi anni, le preziose reliquie rimasero lontane dalla loro terra d’origine, fino a quando, nel 1126, due coraggiosi avventurieri, Gisliberto e Goselino, animati da una profonda fede, riuscirono a trafugarle dalla capitale bizantina e a riportarle a Catania.
“Il ritorno delle reliquie fu un momento di immensa gioia per la comunità catanese. Il vescovo Maurizio, consapevole dell’importanza storica e spirituale di quell’evento, ordinò che tutti gli abitanti partecipassero a una processione a piedi nudi e vestiti di bianco, un segno di purezza e devozione”. Durante quella solenne processione, la storia ci narra di miracoli straordinari, come la guarigione di una donna cieca e la liberazione di una persona posseduta, che rafforzarono ulteriormente la fede del popolo.
Un Legame Indissolubile con la Santa Patrona
La celebrazione della Seconda Traslazione delle reliquie di Sant’Agata non è solo una festa religiosa, ma un evento che ha segnato profondamente la storia sociale e politica della città. La gestione delle reliquie e delle manifestazioni devozionali a esse connesse divenne, infatti, un importante fattore di coesione sociale, rafforzando l’identità e l’unità della comunità catanese attorno alla figura della loro amata santa.
“La devozione verso Sant’Agata ha mantenuto unito il popolo di Catania, conferendo alla città una forza spirituale e sociale che perdura nei secoli”. Questo evento rimane uno dei più significativi per Catania, testimoniando l’incrollabile fede dei suoi abitanti e il loro legame eterno con Sant’Agata, la martire e vergine che continua a proteggere e ispirare la città sotto la sua sacra protezione.
Un’Onda di Devozione che si Propaga fino ad Oggi
Oggi, come ogni anno, la città ricorda con solennità e gioia quell’antico ritorno, mantenendo vive tradizioni secolari che testimoniano la profonda devozione dei catanesi. In Piazza Duomo, cuore pulsante della festa, luci e suoni celebrano la santa, mentre i fedeli, in preghiera, rinnovano il loro voto di amore e fedeltà verso Sant’Agata. Una celebrazione che, pur avendo radici profonde, continua a evolversi e a rappresentare un momento di unità e identità per tutti i cittadini di Catania.
Il 17 agosto non è solo una data sul calendario, ma un simbolo della resilienza e della devozione di un popolo che non dimentica le sue origini e che, anno dopo anno, rinnova con fervore il suo legame con la santa che da sempre veglia sulla città.