SINISTRA ITALIANA PRESENTA UN ESPOSTO PER LA CONDOTTA PANTANO D’ARCI-CARMITO, LASCIATA INCOMPLETA DAL 2012

SINISTRA ITALIANA PRESENTA UN ESPOSTO PER LA CONDOTTA PANTANO  D’ARCI-CARMITO, LASCIATA INCOMPLETA DAL 2012

La vicenda della condotta che avrebbe dovuto portare l’acqua dal depuratore di Pantano d’Arci alle campagne da irrigare, è l’emblema dello scellerato modo di governare la nostra città e la nostra isola.
Proprio quando il cambiamento climatico rischia di inaridire per sempre le nostre campagne, si scopre infatti che un’opera che poteva garantire la sopravvivenza della nostra economia agricola, giace da anni dimenticata, senza alcun impegno degli amministratori che si sono succeduti al governo della nostra città, sui quali grava una pesante responsabilità politica e non solo.
Sinistra Italiana, oltre ad aver risollevato, insieme alla stampa cittadina, la gravissima vicenda, ha deciso oggi di presentare un articolato esposto alla Procura della repubblica del tribunale di Catania, perché si apra un’inchiesta, appurando le responsabilità di chi è venuto meno alle proprie funzioni ed al proprio incarico istituzionale.
Imprescindibile premessa dell’esposto presentato, ha illustrato Marcello Failla, segretario cittadino di Sinistra Italiana, è la presa d’atto che il territorio siciliano è interessato da un processo di desertificazione, causato dal cambiamento climatico, che appare inarrestabile. Ciò produce una crisi idrica che mette in grave crisi l’economia agricola e il normale approvvigionamento idrico nelle città.
Di fronte a questo processo planetario, nella nostra regione non solo non si è mai predisposto nessun programma straordinario, ma si è continuato ad affossare ogni provvedimento, sprecando tempo e compromettendo l’economia e l’agricoltura siciliana.
Non si è mai pensato, infatti, al riuso delle acque che nelle aree urbane finiscono nei depuratori e, successivamente, a mare, che appare una delle prime scelte da operare: non serve cercare altri pozzi, per gli usi agricoli, occorre stabilmente utilizzare i milioni di metri cubi di acqua depurata che viene dispersa in mare.
Nel 2010 venne annunciata dal sindaco pro tempore della città di Catania, Raffaele Stancanelli la realizzazione di una condotta in ghisa lunga 12 chilometri e di diametro 80 cm, per riutilizzare per fini irrigui e industriali, l’acqua depurata dall’impianto di Pantano d’Arci, che viene ordinariamente dispersa nel torrente Buttaceto e da esso in mare: oltre 500 litri di acqua al secondo, 9 milioni di litri l’anno, sarebbero così stati spostati in località Carmito, presso una vasca di accumulo, per poi immettersi nel sistema di distribuzione del Consorzio di bonifica numero 9, che avrebbe provveduto alla distribuzione per gli usi irrigui e industriali.
Il progetto, redatto dallo studio Cioppa di Roma, prevedeva anche una particolare cura alla qualità delle acque, che sarebbero state controllate sia in uscita dall’impianto di depurazione che prima dell’effettivo utilizzo in agricoltura e nell’industria; l’opera, finanziata per 8 milioni di euro dal Ministero delle Infrastrutture, sarebbe stato completata in 18 mesi.
Sulla base di un protocollo di intesa sottoscritto tra i diversi soggetti pubblici, il comune di Catania è il proprietario dell’opera, la Sidra venne indicata come ente gestore ed il Consorzio di Bonifica come ente utilizzatore. Nel marzo 2012 alla presenza del segretario generale del Comune di Catania, venne siglato con l’impresa ATI Edilpali-Borrella il contratto d’appalto per la realizzazione dell’opera, ormai divenuta di rilevanza comunitaria.
Lo stesso sindaco di Catania Raffaele Stancanelli   l’anno successivo, nel 2013, annunciava che l’opera era già al 35% del completamento i lavori e che , secondo le stime dei tecnici, alla fine del 2014 il complesso e innovativo sistema idraulico sarebbe entrato a regime.
Dopo un lungo e inspiegabile silenzio, nel 2018 fu il sindaco Bianco ad annunciare che la condotta, che avrebbe dovuto essere pronta nel 2014, sarebbe stata invece completata nell’autunno di quell’anno, senza però spiegare il motivo di questo clamoroso ritardo.
Nel 2019 i lavori della condotta si arrestavano, per un contenzioso tra il comune e l’impresa.
Proprio in occasione dell’arrivo della siccità, ha proseguito Giolì Vindigni, segretario provinciale di Sinistra Italiana, nelle scorse settimane abbiamo avuto finalmente notizie ufficiali su questa decisiva opera.
Il direttore dei lavori pubblici del comune di Catania Fabio Finocchiaro dichiarava lo scorso 26 luglio in XI commissione consiliare, che la condotta è attualmente inservibile, perché realizzata a pezzi e senza collegamenti, e che per il completamento dell’opera servirebbero ancora due milioni di euro.
Secondo il capitolato di appalto l’opera sarebbe dovuta essere pronta a fine 2014, le responsabilità di questo grave ritardo non sono mai emerse.
L’opera è stata interamente finanziata nel 2010 dal Ministero delle Infrastrutture per l’importo di 8 milioni, non è quindi chiaro il motivo di una ulteriore spesa di € 2 milioni per permetterne il completamento.
Il procedimento è stato interamente gestito dal comune di Catania, dalla fase dell’appalto alla realizzazione dell’opera, che non è durata 18 mesi, come previsto.
Nel 2019 i lavori venivano bloccati da un contenzioso con l’impresa appaltatrice.
In questi 7 anni l’opera non solo non è stata completata, ma è stata realizzata a tratti, per cui al momento è inservibile.
Il ritardo ed l’inerzia delle amministrazioni comunali che si sono avvicendate dal 2012 al 2024 ha reso impossibile il riutilizzo per fini irrigui delle acque proveniente dal depuratore di Pantano D’Arci, causando gravissimi danni alla nostra economia agricola.
Con questa iniziativa Sinistra Italiana chiede l’apertura di un’indagine alla procura della repubblica ed intende risollevare il caso in Parlamento, perché proprio a Catania il prof. Fabio Fatuzzo, nominato nell’agosto del 2023 commissario unico per la depurazione, nulla finora ha fatto per completare l’opera e garantire così ingenti quantità di acqua alle nostre campagne.
Segno evidente della sottovalutazione del dramma della siccità è lo stesso programma illustrato alcuni giorni addietro dal commissario unico per la depurazione prof. Fabio Fatuzzo, in cui gli interventi per la città di Catania risultano programmati nei prossimi 6-12 mesi, quando nulla resterà della nostra economia agricola.

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