Interessante evento teatral-letterario l’altra sera al quartiere Angeli Custodi di Catania. Un Reading letterario dal titolo “Carcere in camera”, che è stato realizzato grazie ad un progetto d’inclusione sociale dal nome: “Teatro nel Teatro- Un sogno urbano”.
Questo progetto è partito dal basso, dalla volontà e dalla determinazione dell’associazione culturale Capolavori che si avvalso della drammaturgia e della regia di Salvatore Greco.
I testi sono stati tratti dalle opere di: Daria Bignardi, Milo De Angelis, Thomas Stearn Eliot, Natalia Ginzburg, Franz Kafka, Antonio Lanza, Fernando Lena,Rainer Maria Rilke, Davide Rondoni, Roberto Sanesi, Mattia Torre e trattano tutti della difficile condizione dei detenuti e delle loro famiglie.
I lettori-interpreti sono stati: Alice Canzonieri, Lorenzo Falletti, Pietro Cagni, Lorenzo Lombardo, Rosaria Romeo, Rosemary Cardullo, Giovanni Litrico, Marcello Fazzolari e Giacomo Castelli: un mix di attori,poeti e gente comune; Il direttore di scena è stato Angelo Gullotta.
L’idea portante, di base dell’Associazione Capolavori è quella di portare il teatro alle persone invece del contrario; ovvero di produrre un programma culturale a beneficio di alcuni quartieri e di alcune comunità cittadine.
Il progetto si è avvalso della preziosa collaborazione del consigliere del 1° municipio di Catania Giuseppe Buglio che ha fatto conoscere a Salvatore la “Sciara”, uno spazio usato spesso come discarica e che si sarebbe potuto utilizzare benissimo per eventi culturali e sportivi.
La prima persona che si è dichiarata disponibile a collaborare Custodi è stato l’imprenditore Giovanni Musumeci che ha coinvolto altre due aziende: la 2 G food solution di S.Teresa Riva, che distribuisce in tutta la Sicilia il marchio MARS e l’ azienda Miscela d’oro- caffè di Messina, entrambi fornitrici dell’ azienda di Giovanni; si sono raccolti così i primi contributi.
Nel frattempo Greco ha preso contatti anche con GE.MA.- l’azienda che si occupa dello smaltimento dei rifiuti a Catania – nella persona di Ilaria Lamantia per chiedere, come forma di sponsorizzazione del progetto, la bonifica e la pulizia della location: qualche giorno dopo gli operatori della GE.MA. hanno portato via così tanta immondizia da dover impiegare 3 o 4 camion per il trasporto!
Nel frattempo l’account pubblicitario Filippo Solarino decide di aiutare il progetto e riesce a concludere un accordo con l’azienda ASEC Trade, che fa una contribuzione volontaria; successivamente coinvolge il consulente immobiliare Maurizio Giuffrida che versa un contributo volontario.
A questo punto Salvatore incomincia il suo vero e proprio dialogo col quartiere alla ricerca di una sede per il backstage e il quartiere ha risposto generosamente nelle persone del sig. Salvo Mirabella che ha offerto in comodato d’uso gratuito – e per tutto il tempo necessario- il locale sito in via Stella Polare, 83; poi il sig. Santo Costanzo che ha la bottega confinante con noi, che ci ha offerto l’energia elettrica per i nostri fabbisogni e il il sig. Mimmo Di Nunzio assieme a Maria Mirabella e le sue sorelle e Benedetto con il sig. Angelo Marino che ci ha fornito la corrente elettrica di casa sua per il palcoscenico.
“Questo nostro progetto si basa sulla valorizzazione dell’Umanità sofferente” ci ha detto Tony Cirotto, aiuto regista dello spettacolo “e per questo vogliamo ancora ringraziare il dott. Giuseppe Ferraro capo di gabinetto del comune di Catania che ci ha offerto ad uso gratuito il suolo pubblico e la pedana; Padre Francesco Genco parroco della chiesa di Maria SS Assunta al ” Tondicello”, che ci ha offerto una parte delle sedie. Infine, ringraziamo anche Paola Greco che ci ha fornito la rimanente parte delle sedie,la grafica di tutto il progetto e una parte dell’impianto di amplificazione”.
Salvatore greco aggiunge: “Noi vogliamo che la cultura non venga viziata da aiuti a pioggia, che non sia condizionata dal business, ma che possa essere rilanciata dalla forte volontà e dal desiderio di fare cultura! La vocazione di questo gruppo di lavoro è la relazione, intesa come partecipazione attiva e di interscambio di esperienze culturali col retrogusto del ” qui e ora” inteso come’azione concreta.”
Lo spettacolo della durata di più di due ora ha visto la partecipazione entusiasta di un numeroso pubblico che si è stretto attorno agli attori, molti dei quali alla prima prova, per ringraziarli e auspicando a gran voce il ripetersi di iniziative simili.