In occasione del 45° anniversario della tragica morte del giudice Cesare Terranova e del maresciallo Lenin Mancuso, la Questura di Palermo ha organizzato una solenne commemorazione per onorare il ricordo dei due servitori dello Stato, brutalmente assassinati dalla mafia il 25 settembre 1979.
La cerimonia si è svolta in un clima di profonda emozione, alla presenza delle autorità civili e militari, tra cui il Questore di Palermo e i rappresentanti delle istituzioni locali. Durante l’evento, sono stati ricordati il coraggio, la determinazione e l’impegno con cui Terranova e Mancuso hanno combattuto la criminalità organizzata, diventando simboli della lotta alla mafia.
Il giudice Cesare Terranova, già procuratore della Repubblica a Marsala e successivamente parlamentare, si distinse per le sue indagini contro i clan mafiosi, portando alla luce connivenze tra criminalità e politica. Il maresciallo Lenin Mancuso, suo stretto collaboratore, lo affiancava nelle scorte e nelle indagini più delicate, condividendo lo stesso impegno e destino.
Entrambi furono vittime di un agguato mentre si recavano al lavoro. Quel tragico 25 settembre 1979 segnò una delle pagine più buie della storia italiana, ma anche un punto di svolta nella lotta alla mafia, poiché la loro morte non fu vana: il loro sacrificio ha ispirato generazioni di magistrati e forze dell’ordine, rafforzando la determinazione dello Stato nella battaglia contro la criminalità organizzata.
Durante la commemorazione, è stato deposto un omaggio floreale nel luogo dell’agguato, mentre un minuto di silenzio ha permesso ai presenti di riflettere sul significato del loro sacrificio. La cerimonia si è conclusa con un appello all’impegno collettivo, affinché il ricordo di Terranova e Mancuso continui a essere una fonte di ispirazione per la giustizia e la legalità.
“Terranova e Mancuso hanno pagato con la vita il loro impegno per la verità“, ha dichiarato il Questore di Palermo, “ma il loro esempio vive nelle azioni quotidiane di tutti coloro che, oggi, continuano a lottare contro l’illegalità in ogni sua forma.”