Sicilia, tra sfilate e spot al G7 Agricoltura, pescatori e agricoltori locali restano abbandonati

Sicilia, tra sfilate e spot al G7 Agricoltura, pescatori e agricoltori locali restano abbandonati

Mentre a Ortigia si celebra il G7 dell’Agricoltura con tanto di passerelle, sfilate e spot pubblicitari, i veri protagonisti dell’economia siciliana – pescatori e agricoltori – guardano da lontano, amareggiati e delusi. Sotto le luci scintillanti degli eventi istituzionali, le piccole e medie imprese siciliane, così come i pescatori locali, vivono una crisi profonda che il G7 sembra ignorare. Anche l’evento, che doveva essere una grande occasione di confronto per i settori primari, ha visto una scarsa affluenza di imprenditori agricoli locali, lasciando l’impressione di una festa per pochi, lontana dalle vere esigenze del territorio.

Pescatori in crisi: il mare siciliano soffoca

Per i pescatori siciliani, la situazione è critica. Mentre i tavoli del G7 discutono di agricoltura, loro sono sull’orlo di una crisi senza precedenti. I mari siciliani, un tempo ricchi e generosi, sono oggi impoveriti da una serie di fattori devastanti: inquinamento industriale, la mancanza di depuratori e, non meno importante, il mancato ripopolamento ittico. A peggiorare il quadro, l’eccessiva presenza di tonni, protetti e quasi “monopolizzati” dalle grandi flotte, soprattutto campane, grazie al sistema delle quote tonno imposto dall’Unione Europea.

I pescatori siciliani denunciano da tempo come le quote abbiano creato un vero e proprio monopolio a favore di poche grandi imprese, relegando i piccoli armatori a un ruolo marginale. Il risultato è che i mari dell’isola sono sovrappopolati di tonni, mentre altre specie, cruciali per l’economia locale, sono in grave declino. L’inquinamento, causato dall’assenza di adeguati impianti di depurazione, ha poi aggravato ulteriormente la situazione, rendendo sempre più difficile trovare un equilibrio tra pesca e sostenibilità ambientale.

L’assenza dei pescatori al G7: un segnale inquietante

Se qualcuno avesse voluto ascoltare davvero le voci dei pescatori siciliani, non avrebbe dovuto cercare lontano. Tuttavia, le telecamere di una emittente locale, invece di dare spazio a chi soffre la crisi quotidiana, hanno intervistato un membro dell’equipaggio di un peschereccio di Salerno, una delle città principali detentrici delle quote tonno in Italia. Un gesto che, per i pescatori siciliani, è stato percepito come un vero insulto, una conferma di come i loro problemi siano completamente ignorati.

Agricoltori locali: delusi e abbandonati

Non va meglio per gli agricoltori siciliani, che pure avrebbero dovuto essere protagonisti del G7. La scarsa affluenza degli imprenditori locali all’evento ha parlato più di mille parole. Nonostante la Sicilia sia una delle regioni italiane con una tradizione agricola millenaria, i piccoli e medi produttori si sentono sempre più soli, schiacciati tra burocrazia, carenza di infrastrutture e un mercato che li penalizza a favore delle grandi imprese.

Gli agricoltori lamentano la mancanza di supporto reale da parte del Governo italiano, che sembra più interessato alle passerelle internazionali che ai problemi concreti del territorio. Mentre si discute di strategie globali, gli imprenditori siciliani fanno i conti con costi di produzione alle stelle, una distribuzione inefficiente e un accesso al credito limitato. E, come per i pescatori, anche per loro il tema della sostenibilità è cruciale: la mancanza di politiche per la tutela del territorio, la gestione delle risorse idriche e la protezione dai cambiamenti climatici mettono in ginocchio il settore.

Le associazioni di categoria: un G7 lontano dai veri problemi

Le associazioni di categoria, dalla Federazione Armatori Siciliani all’Associazione Pescatori Marittimi Professionali, fino alle rappresentanze agricole territoriali, sono unanimi: questo G7 non rappresenta né le esigenze né le speranze dei lavoratori siciliani. Per loro, è stato un evento “inutile”, una vetrina che ha dato risalto solo a grandi temi globali, dimenticando chi, ogni giorno, lotta per far sopravvivere il proprio lavoro.

Gli agricoltori e i pescatori locali non si aspettavano miracoli, ma certamente avrebbero voluto che il G7 fosse un’occasione per portare sul tavolo le loro difficoltà. Invece, come sottolineano in molti, è sembrata l’ennesima passerella lontana dalla realtà, più utile ai politici per fare bella figura che a chi, in Sicilia, vive davvero del mare e della terra.

L’opinione pubblica: tra promesse e delusioni

L’opinione pubblica, intanto, osserva con crescente scetticismo. I cittadini siciliani, così come molti dei loro rappresentanti nel mondo agricolo e della pesca, sono stanchi delle promesse non mantenute e delle passerelle vuote. La domanda che riecheggia nelle piazze di Siracusa, Palermo e nei piccoli paesi dell’isola è sempre la stessa: quando il Governo italiano inizierà a fare qualcosa di concreto per le vere risorse della Sicilia?

Nel frattempo, il mare e la terra continuano a soffrire, mentre i pescatori tirano su reti sempre più vuote e gli agricoltori vedono i loro campi sempre meno redditizi. Un’altra occasione persa per la Sicilia, mentre a Ortigia sfilano i sorrisi e le parole vuote del G7 Agricoltura.

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