PORTO DI OGNINA: DAI BAGNI PUBBLICI AGLI SPAZI PRIVATI, TRA NAFTA, SAPONE E (POCA) TRASPARENZA

PORTO DI OGNINA: DAI BAGNI PUBBLICI AGLI SPAZI PRIVATI, TRA NAFTA, SAPONE E (POCA) TRASPARENZA

Nel piccolo borgo marinaro di Ognina, il mare non è più l’unica cosa che si increspa. Le polemiche sull’assegnazione di ulteriori spazi a privati all’interno del porto stanno raggiungendo il livello di guardia, e i residenti – armati di megafoni e ironia – sono pronti a farsi sentire nella manifestazione pacifica prevista per sabato 23 novembre.

“Spazi per tutti”, ma a pagamento

Gli assegnatari delle nuove concessioni promettono mari e monti: il porto, dicono, diventerà più bello. Certo, però, che la bellezza si paga, e chi vorrà ormeggiare dovrà prepararsi a “canoni adeguati agli investimenti”. Perché la bellezza, si sa, non è gratis. Ma i cittadini non ci stanno: uno spazio pubblico non può trasformarsi in un monopolio per pochi privilegiati con lo yacht e il portafoglio gonfio.

Dove sono i bagni pubblici?

Mentre i privati si armano di progetti e tariffe, gli abitanti e i fruitori del porto pongono questioni basilari: dov’è la toilette? Per anni hanno chiesto, invano, bagni pubblici, maggiore pulizia e vigilanza. “Prima di privatizzare, non sarebbe il caso di risolvere i problemi essenziali?” si chiede un membro del comitato cittadino.

Nafta e sapone: chi vigila?

I dubbi non finiscono qui. Una signora, stanca di vedere spettacoli che lei definisce “assurdi”, denuncia:

  • Sapone e acqua a gogò. “I signori dei pontili lavano tutte le sere le loro barche con acqua e detersivo, e nonostante segnalazioni, foto e video, nessuno interviene.”
  • Nafta alla deriva. Durante l’estate, il porto è stato decorato da chiazze di nafta che, secondo molti, sarebbero state il risultato di perdite non individuate. “Che fa la Capitaneria? Guarda dall’altra parte?” si chiedono i cittadini.

La protesta: ironia contro le “aree protette”

La sensazione generale è che le richieste dei cittadini siano ignorate, mentre gli interessi privati galleggiano come uno yacht di lusso. Qualcuno, con amara ironia, afferma: “Ognina gode di una protezione speciale: quella contro i rompicoglioni, cioè noi cittadini che chiediamo pulizia e rispetto delle regole.”

L’appuntamento per farsi sentire

Sabato 23 novembre, i cittadini scenderanno in piazza – o meglio, al porto – per una manifestazione pacifica e spontanea, quasi certamente già comunicata alle forze dell’ordine. L’obiettivo? Far capire che Ognina non può diventare una “proprietà privata travestita da spazio pubblico”.

Con un pizzico di sarcasmo e tanta determinazione, i residenti sembrano pronti a difendere il loro mare, i loro spazi e, forse, anche la loro dignità. Chissà, magari arriveranno pure i bagni pubblici. Forse.

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