L’acqua è da sempre specchio e riflesso dell’animo umano: elemento vitale ora limpido e quieto, ora tumultuoso e imperscrutabile. È questa dualità ad emergere con forza nei quadri della nuova mostra di Savita Di Mauro artista etnea di origini indiane, “Acqua su Tela tra realtà e visione”, che si inaugurerà sabato 30 novembre alle 18:00 negli spazi del Palazzo della Cultura di Catania, dove resterà aperta ad ingresso libero fino al 14 dicembre dalle 10:00 alle 19:00.
L’artista espone ora per la prima volta nel capoluogo etneo, in cui ha compiuto la sua importante formazione, grazie alla selezione della sua proposta artistica a seguito della partecipazione al bando della Direzione Cultura del Comune di Catania relativo alla programmazione 2024/’26.
Nonostante la giovane età della pittrice, il suo talento le ha permesso di emergere in occasione di esposizioni personali e collettanee registrando un ampio successo di pubblico e di critica, per l’originalità e la qualità delle sue creazioni. In questa antologia di oltre 30 opere, trasporta il visitatore in un viaggio viscerale attraverso i colori e le forme dell’acqua: soprattutto il mare, ma non solo. E lo fa esplorando, con ogni pennellata, le emozioni profonde e l’equilibrio fragile tra calma e tempesta.
Savita Di Mauro è nata in India, ma dall’età di cinque anni vive in Sicilia, a Pedara, dove il legame con il mare nostrum e la natura rigogliosa ha alimentato la sua sensibilità artistica. Le sue origini orientali s’intravedono in ogni quadro, in quella delicatezza dei dettagli e in una palette cromatica che richiama i toni vibranti del subcontinente indiano. Al contempo è l’Isola, con la sua mediterranea intensità, che forgia il carattere delle sue opere fino a questa mostra il cui tema è l’acqua: le sue sfumature, la sua forza, la sua capacità di rappresentare ogni aspetto dell’essere umano.
In un mondo che corre sempre più veloce, “Acqua su Tela tra realtà e visione” vuole essere una parentesi di riflessione e bellezza. Savita Di Mauro ci offre in particolare una visione unica dello Ionio, spingendo ciascuno di noi a guardarci dentro attraverso la sua arte. Un evento che non è solo una mostra, ma un invito a lasciarsi incantare dal potere dell’acqua e dall’immensità del nostro stesso essere. Ogni dipinto è una finestra aperta verso l’infinito delle marine ma al contempo un tuffo nell’introspezione. Le sue pennellate sono ora decise e drammatiche, ora leggere ed elegiache. La sua tecnica mescola sapientemente spatolate vibranti e persino impronte dirette delle mani, portando un’espressività quasi tridimensionale. Ne scaturisce una simbiosi tra il visibile e l’invisibile, tra la realtà e il sogno: uno stile che sembra prendere vita sotto gli occhi di chi osserva.
L’artista non si limita a rappresentare l’acqua ma riesce a catturarne l’essenza. Ci sono onde violente, riflessi inquieti e trasparenze cristalline, rese con tonalità che vanno dal blu prussiano al turchese, fino al candido bianco della spuma. Ogni dettaglio è pensato per evocare i profumi salmastri, i rumori, e persino l’impeto della marea. In molte delle sue opere più maestose, come “L’onda azzurra” e “Il riflesso”, l’acqua si fa metafora: ogni movimento del pennello è un’emozione che si infrange sulla tela, creando un dialogo intimo tra il dipinto e lo spettatore.
Savita Di Mauro, seguendo la scuola pittorica dell’Accademia delle Belle Arti di Catania sotto la guida del professor Salvatore Russo, ha saputo sviluppare una tecnica che combina l’arte occidentale e l’intensità dei simbolismi orientali.
L’esposizione permetterà al pubblico di immergersi nel mondo magnetico dell’autrice, le cui creazioni catturano l’essenza dell’acqua in tutte le sue forme, dalla maestosità dei cavalloni agitati alle dolci trasparenze dei ruscelli.
I colori dei suoi mari – intensi, decisi e carichi di pathos – sono un inno all’incanto e al mito del Mediterraneo, ma nascondono anche un richiamo alla fragilità del nostro legame con la natura che è anche un grido per la sua protezione.
“Acqua su Tela tra realtà e visione” è un’esperienza sensoriale e poetica che invita il pubblico a non limitarsi a guardare, ma a sentire ogni tela. Come un concerto sinfonico, questa mostra trasformerà la sala del Palazzo della Cultura in un vero e proprio spazio meditativo, dove il tempo sembra sospeso e il mare diventa quasi un protagonista silente, eterno e cangiante.