La richiesta di ampliamento dell’area portuale di Catania, avanzata dall’Autorità di sistema portuale del mare di Sicilia orientale, accende il dibattito tra esigenze di sviluppo infrastrutturale e la necessità di tutelare il patrimonio ambientale e paesaggistico della città.
In un’interrogazione parlamentare presentata dal Senatore De Cristofaro ai Ministri delle Infrastrutture e dei Trasporti e dell’Ambiente e Sicurezza Energetica, si chiede di respingere la proposta di espansione che coinvolgerebbe due aree di grande pregio naturalistico: il torrente Acquicella, a sud del porto, e la scogliera Armisi (o “Caitu”), a nord.
Un ecosistema sotto minaccia
Il torrente Acquicella è un ecosistema costiero unico, caratterizzato da habitat protetti dalle direttive europee “Habitat” e “Uccelli” e riconosciuto come elemento di massimo valore paesaggistico dal piano paesaggistico regionale. Negli anni passati, interventi illegittimi in quest’area hanno già portato a procedimenti giudiziari per la violazione della legge Galasso e di normative regionali.
L’area nord, rappresentata dalla scogliera Armisi, è uno dei tratti più iconici della costa catanese, con una rilevanza geologica e biologica che include habitat di coralligeno in buono stato di conservazione. La scogliera, risalente a oltre 5.000 anni fa, è anche un luogo di grande valore sociale e culturale, fungendo da ultimo accesso libero al mare nel cuore della città.
Un futuro in bilico
Secondo quanto denunciato dal Senatore De Cristofaro, l’ampliamento del porto comporterebbe la perdita di oltre 2 chilometri di costa, con un impatto devastante sul territorio. Le motivazioni dell’Autorità portuale, legate alla creazione di un porto turistico, potrebbero essere soddisfatte ottimizzando le aree già disponibili, come dimostrano esempi virtuosi come il porto di Augusta.
L’appello alla tutela del territorio
Nell’interrogazione, De Cristofaro invita i Ministeri competenti a:
- Respingere l’ampliamento verso sud, nel rispetto dei vincoli normativi e della tutela ambientale;
- Negare l’espansione a nord, per salvaguardare l’ecosistema della scogliera Armisi e il diritto dei cittadini di accedere al mare;
- Valutare alternative sostenibili per soddisfare le esigenze infrastrutturali senza distruggere aree naturali di pregio;
- Garantire una pianificazione rispettosa dell’ambiente, in linea con le direttive europee e la normativa nazionale.
Verso una decisione cruciale
La proposta di piano regolatore del porto di Catania, che include l’espansione nord-sud, è ancora in fase di approvazione e richiede un decreto ministeriale per diventare operativa. La speranza è che il governo tenga conto delle preoccupazioni espresse, bilanciando lo sviluppo economico con la tutela di un patrimonio che appartiene a tutta la collettività.
Catania si trova di fronte a una scelta cruciale: espandere il suo porto o preservare la sua costa. Una decisione che determinerà non solo il futuro della città, ma anche il valore che viene attribuito alla sua storia, al suo ambiente e ai diritti dei cittadini.